NERETO

Il parroco fa la festa della birra per salvare la chiesa 

A Nereto l’evento in piazza dal 23 giugno al 2 luglio. Don Roberto: «Non si può sopravvivere nella rassegnazione»

NERETO. Il parroco organizza la festa della birra per trovare i fondi per restaurare la chiesa terremotata. Succede a Nereto dove il bisogno di trovare fondi per sistemare la chiesa e dare sostegno alla Caritas, alla cui porta bussano sempre più indigenti, ha spinto il giovane parroco Roberto Camerucci ad organizzare la festa della birra in piazza.
Il sacerdote, appassionato di ballo, si è messo a capo dell’iniziativa per racimolare fondi con l’aiuto di Gianni Capretta, suo amico ed insegnante di ballo non nuovo ad iniziative di beneficenza e solidarietà e con il sostegno logistico della Pro loco e dell’amministrazione civica. «Dopo due anni e mezzo come vice-parroco, il 2 ottobre scorso ho fatto il mio ingresso come parroco a Nereto», dice don Roberto aggiungendo con un pizzico di ilarità che, «la mia nomina ha scatenato un terremoto naturale che ha causato l'inagibilità della casa canonica e della chiesa Madonna della Consolazione. Oltre al sacerdozio, nutro passioni che mi consentono di curare la mia umanità. Famiglia, amicizia, libri, amore per gli animali e il ballo il quale mi ha permesso di conoscere Gianni che mi ha concesso il dono di essere suo amico. Ho detto dono perché in lui ho trovato un cuore molto sensibile, altruista e non nuovo a forme di sensibilizzazione e beneficenza. Con lui è nato il festival della birra che si svolgerà dal 23 giugno al 2 luglio e che non vuole essere solo un modo per fare "rumore" affinché le alte istituzioni possano svegliarsi dal grande sonno, stimolandoli ad intervenire, a mettersi vicino al cittadino, ma vuole anche essere un modo per amalgamare il paese».
Don Roberto sa che occorrono fondi per affrontare alcuni impegni parrocchiali come il restauro della chiesa madre e l’aiuto alla Caritas «i cui volontari che ringrazio con entusiasmo spendono il loro tempo per gli altri» sottolinea il sacerdote che ha già avviato le pratiche per portare musica con artisti locali, gastronomia e birra, ovviamente. Conclude il parroco: «In questi tre anni a Nereto ho vissuto grande difficoltà nello svolgimento della mia attività pastorale. Tutti a dire che a Nereto non si può fare niente ed invece voglio provare il contrario. Non possiamo sopravvivere nella rassegnazione, ma abbiamo il dovere di vivere, per la vita di ciascuno e per quella di tutti, soprattutto dei giovani, che sono il futuro della società. Questo evento vuole dare anche un movimento economico per l’intero paese, aldilà degli introiti che verranno, lo spero, che saranno utilizzati per mettere in sicurezza la chiesa madre e contribuire all’organismo parrocchiale che è la Caritas». Il parroco ringrazia maggioranza ed opposizione, commercianti, Pro loco, le organizzazioni sportive e i tanti che lavorano per la riuscita della manifestazione.
Alex De Palo
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