In carcere da un anno Il giudice lo libera durante il processo 

Un alcolista accusato di maltrattamenti all’anziana madre In aula il vicino di casa: è malato ma non ha mai fatto male 

SILVI. Nelle aule di tribunale le vite degli altri raccontano drammi e solitudini. Quello di un uomo con un grave dipendenza dall’alcol che rifiuta ogni comunità, quello di un’anziana mamma che vede anche nel carcere l’aiuto per un figlio che da un anno è in cella con la pesante accusa di maltrattamenti ai familiari. Fino a ieri quando è stato scarcerato in aula durante il processo in cui è imputato.
Così ha deciso il giudice monocratico Flavio Conciatori dopo aver sentito la testimonianza del vicino di casa e amico di famiglia (volontario in una comunità) che ha escluso il ricorso a maltrattamenti. Un teste ritenuto così credibile che il giudice ha disposto la scarcerazione immediata dell’uomo così scrivendo nell’ordinanza: «A prescindere da qualsiasi considerazione sulla pericolosità del soggetto la deposizione del teste evidenzia nuovi elementi tali da porre in discussione la gravità del quadro indiziario, presupposto indefettibile di qualsiasi tipo di misura cautelare. Il giudice revoca la misura applicata con immediata scarcerazione visto inoltre il contrasto tra quanto riferito dal teste oggi escusso e quanto riportato nel verbale di querela dalla mamma». Va detto che nell’ambito del processo l’uomo è già stato sottoposto ad una perizia, chiesta dal giudice, che lo ha ritenuto parzialmente in capace di intendere e di volere con una diagnosi di alcolista cronico. Una dipendenza con cui convive da anni e che ha creato notevoli difficoltà nell’ambiente familiare. L’uomo è passato da una struttura all’altra, da una terapia all’altra, ma senza mai entrare in una comunità. Cosa sempre rifiutata dallo stesso. Che dopo i vari periodi di cura è sempre tornato a casa in quella che, proprio a causa della sua dipendenza, è diventata una convivenza difficile con l’anziana madre di 90 anni e una zia coetanea. Con episodi che hanno visto l’uomo anche ricorrere a gesti di autolesionismo: in una occasione si è ferito con un coltello. Poi, oltre un anno fa, la denuncia per maltrattamenti nei confronti delle anziane donne presentata ai carabinieri e la successiva ordinanza di custodia cautelare. I tempi di chiusura dell’indagine, la richiesta di rinvio a giudizio e l’inizio del processo con tanto di perizia disposta dal giudice. Fino all’epilogo di ieri. Si torna in aula a settembre con l’audizione dell’ultimo teste e la sentenza. E con la speranza che in questo arco di tempo l’uomo possa entrare in una comunità.
©RIPRODUZIONE RISERVATA