Il feretro davanti alla chiesa del Sacro Cuore. Nella foto piccola, Pio Rapagnà

ROSETO DEGLI ABRUZZI

L'addio della città al suo combattente  / VIDEO

Un corteo di bici ha seguito il feretro sulle note di una canzone di Pierangelo Bertoli. Il cordoglio del sindaco

ROSETO. «E non so se avrò gli amici a farmi il coro, o se avrò soltanto volti sconosciuti, canterò le mie canzoni a tutti loro, e alla fine della strada potrò dire che i miei giorni li ho vissuti». Pierangelo Bertoli era uno dei cantautori preferiti di Pio Rapagnà, l’ex onorevole con la sciarpa rossa scomparso nella notte tra venerdì e sabato all’ospedale di Giulianova, quello che incarnava il suo pensiero e il suo spirito da combattente, e queste sono state le ultime parole che hanno accompagnato la sua salma verso la chiesa del Sacro Cuore, dove ieri pomeriggio si è svolto il suo funerale.

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Corteo di bici e du botte per Pio Rapagnà
La comunità rosetana saluta così il concittadino che ha combattuto per tutta la sua vita al fianco dei più deboli (video di Luciano Adriani)

Un’intera comunità, quella rosetana, stretta attorno a Pio e alla sua famiglia, la moglie Giovanna Forti, la figlia Annalisa, i fratelli Pietro, Alberto ed Enzo, i cugini e i suoi nipoti. Già nella mattinata, nella camera ardente allestita al Palazzo del Mare di Roseto, è stato un continuo via vai di cittadini mossi dal desiderio di dare l’ultimo saluto a un politico vero, che ha combattuto per tutta la sua vita a fianco dei più deboli, per il diritto alle case popolari, accanto ai lavoratori della ex-Monti, in mezzo alla statale 16 per bloccare il traffico dei Tir, con i suoi compaesani di Montepagano per togliere il traliccio che deturpava la collina del borgo medievale. La sua scomparsa ha scosso gli animi dei rosetani e del mondo politico abruzzese, presenti in massa al suo funerale esaurendo i posti a sedere nella grande chiesa del Sacro Cuore.

Sabatino Di Girolamo, sindaco

Oltre al sindaco Sabatino Di Girolamo e tanti altri politici rosetani attuali e del passato, c’erano anche il sottosegretario Mario Mazzocca, l’ex parlamentare Gianni Melilla e il segretario nazionale di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo.

Il corteo di bici al funerale di Pio Rapagnà (Fotoservizio Luciano Adriani)

Nel corteo che ha accompagnato il feretro verso la chiesa c’erano anche molte biciclette, il mezzo che più di ogni altro rappresenta la libertà e il rispetto per l’ambiente, due temi che hanno delineato la vita di Rapagnà. Tanti i messaggi da parte dei suoi parenti e degli amici che durante la celebrazione, prima dell’omelia di padre Antonio, hanno voluto omaggiare Pio con una poesia, con un ricordo, con la sua testimonianza. «Ricordo lo zio Pio quando, insieme a lui, preparavo nel sottoscala della sua abitazione i volantini di Democrazia proletaria da distribuire in giro per la città di Roseto», ha detto uno dei nipoti, «ero piccolo e di te mi ha sempre colpito il carisma che avevi, raro al giorno d’oggi». Il fratello Alberto ha ricordato la caparbietà e la coerenza con le quali ha portato avanti la sua vita e le sue battaglie politiche: «Non ti dimenticheremo, le tue idee continueranno a esistere nel cuore di chi ti ha voluto bene, e rimarrai un esempio per tutti noi». Infine Annalisa, la sua unica figlia, che timidamente si è avvicinata al microfono per salutare il suo papà, con il sorriso fisso in volto, proprio come Pio, combattivo e carico fino alla fine.
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