L’Unmil vince in appello, riavrà i soldi restituiti a un ex dirigente 

In primo grado l’Unione mutilati e invalidi del lavoro era stata condannata a pagare 66mila euro Il presidente Tassoni: «Dopo sette anni giustizia è fatta, ma nel frattempo molti progetti bloccati»

TERAMO. I tempi lunghi della giustizia scandiscono il caso che vede protagonista l’Unmil, L’Unione nazionale e invalidi del lavoro. Dopo sette anni una sentenza della corte d’appello di Ancona (sezione civile) ribalta il pronunciamento di primo grado emesso nel 2012 dall’allora sezione staccata di San Benedetto del tribunale di Ascoli.
In primo grado l’Unmil, presieduta da Vincenzo Tassoni, era stata condannata al pagamento di 66.613,88 euro, oltre agli interessi legali, in favore di Osvaldo Travaglini nella sua qualità di allora presidente di Ascoli, presidente regionale delle Marche e vice presidente nazionale.
Il tribunale ascolano aveva accolto il ricorso di Travaglini «per aver egli», si leggeva nel provvedimento, «anticipato somme di denaro nell’interesse dell’Unmil». Di diverso avviso i giudici di secondo grado che nell’accogliere il ricorso presentato dall’Unmil presieduto da Tassoni( assistito dai legali Danilo Consorti e Luca Francano) hanno ribaltato il primo pronunciamento. Così hanno scritto i magistrati del collegio presieduto da Giammichele Marcelli a pagina 6 della sentenza: «Dal raffronto tra quanto esposto e la normativa statutaria emerge inequivocabilmente che la redazione del bilancio della sezione provinciale di Ascoli e il relativo procedimento di approvazione sono avvenuti in aperta e costante violazione di quanto disposto dallo statuto e in assoluto difetto di direttivo. Ed invero il bilancio (in verità si tratta di una lista di entrate ed i uscite) in questione è stato predisposto da Travaglini e non dal consiglio provinciale, è stato approvato dal consiglio provinciale e non dall’assemblea provinciale, non è stato accompagnato dalla relazione dei sindaci nè dal loro visto». E a pagina 7 hanno aggiunto: «Ne discende che la Corte non può condividere la linea motivazionale seguita dal giudice a quo in ordine alla natura confessoria dei bilanci in questione per le sistematiche violazioni statutarie che hanno caratterizzato quello della sezione provinciale che, in ogni caso, non rappresenta l’Unione nazionale nè ritenere che con tale bilancio il consiglio provinciale possa aver efficacemente autorizzato il pagamento dei rimborsi in difetto dei necessari stanziamenti ( di cui non si parla affatto)». Tassoni, in una conferenza stampa, non ha nascosto la propria amarezza: «Possiamo dire che giustizia è fatta e che i giudici hanno riconosciuto il nostro corretto operato. Tutto quello che è stato fatto è stato fatto nel rispetto dello statuto. L’Unmil ha sempre agito correttamente. Resta il rammarico per i tempi lunghi della vicenda che nel frattempo ha bloccato molti nostri progetti».
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