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Laboratori e corsi contro la povertà educativa 

Presentato insieme alle associazioni il progetto “RadiCi”: interesserà 11 scuole e 17 comuni

TERAMO. Laboratori, corsi e attività sul territorio per combattere la povertà educativa. Si chiama “RadiCi” il progetto sostenuto dalla Fondazione Tercas che coinvolgerà quattromila bambini e ragazzi in nove azioni destinate a sviluppare capacità di apprendimento e scoperta dei propri talenti.
Le iniziative, da portare avanti nell’arco di due anni, sono proposte da cinque organizzazioni che operano nel terzo settore e interesseranno 11 scuole e 17 comuni nella area colpita dal terremoto. L’impulso al progetto è arrivato dall’adesione della Fondazione Tercas al Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, costituito su iniziativa del governo e finanziato dalle fondazioni bancarie italiane con uno stanziamento di 120 milioni di euro in tre anni. Da questo spunto ha dunque preso le mosse “RadiCi”, che in provincia è stato concretizzato dalla sezione italiana dell’istituto internazionale del Teatro del Mediterraneo, dalle associazioni A piccoli passi, Cineforum Teramo, Teramo Children e dalla cooperativa Scuola Verde. Il compito delle organizzazioni è quello di organizzare le attività che rientrano nelle azioni programmate. Tra queste ci sono la costituzione di un’orchestra popolare del Gran Sasso, l’allestimento di biblioteche scolastiche nei centri della Laga, la realizzazione di un documentario sulla realtà in cui vivono i ragazzi, nonché uno spettacolo teatrale e un audiolibro.
A esperienze di dialogo interculturale si affiancano così laboratori per la realizzazione di maschere, attività alla scoperta del parco del Gran Sasso e dell’agricoltura biologica, servizi psicopedagogici e anche un corso di massaggio infantile per stimolare il contatto affettivo tra genitori e figli. La presidente della Fondazione Tercas Enrica Salvatore si dice entusiasta del progetto. «Esiste un grave problema di povertà educativa», spiega, «a cui queste iniziative danno risposta grazie alla capacità progettuale di alcune espressioni del terzo settore». Salvatore si sofferma anche sul nome del progetto, che rimanda sia alla riscoperta di tradizioni e ambiente che allo sguardo rivolto alla formazione delle giovani generazioni. «Siamo partiti dalle esigenze del territorio, dall’analisi dei bisogni», rileva Leandro Di Donato del Teatro del Mediterraneo, capofila del progetto, «che a fronte di una diminuzione delle nascite vede un incremento della dispersione scolastica». “RadiCi”, nell’auspicio degli organizzatori, dovrà essere il primo passo verso la costituzione di quelle “alleanze educative” finalizzate ad avviare altri progetti in rete tra le associazioni. Su questo aspetto insiste anche Marco Rossi Doria, ex sottosegretario all’Istruzione e presidente dell’associazione “IF-ImparareFare” che affianca il progetto. «C’è ancora molto da fare», conclude, «dobbiamo lavorare da subito, senza aspettare la scadenza dei due anni, perché questo patrimonio non si disperda ma sia ulteriormente sviluppato». (g.d.m.)
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