Malata senza ascensore via allo sciopero della fame

Lo iniziano oggi il marito di una donna affetta da Sla e il blogger Falconi L’Ater replica: «Abbiamo chiesto i soldi alla Regione, è una strumentalizzazione»

TERAMO. L'Ater non installa l'ascensore del palazzo e loro iniziano lo sciopero della fame. E' il clamoroso gesto di protesta che Liliana Seranfini e il marito, affiancati dal blogger Giancarlo Falconi, avvieranno a partire da questa mattina. Non mangeranno per denunciare il mancato rispetto dell'impegno da parte dell'Ater, proprietaria della palazzina popolare di Colleatterrato in cui abitano, a dotare l'edificio di un ascensore.

Liliana infatti è affetta dalla Sla, una malattia invalidante che le impedisce ogni movimento. Senza l'aiuto dei familiare sarebbe bloccata in casa. «Ogni giorno il marito, con uno dei figli evicino di casa, porta in braccio Liliana per quattro piani della palazzina, formando una sorta di sedia umana», racconta Falconi, «in una di queste scalate Liliana, donna forte e di coraggio, ha avuto una piccola crisi respiratoria e oggi è ricoverata in rianimazione all'ospedale di Teramo». E' passato un anno da quando fu protocollata la richiesta per l'installazione dell'ascensore, ma l'intervento non è stato ancora realizzato. «Si tratta di un diritto garantito dalla Costituzione», ricorda Falconi, «anche perché nel condominio di Liliana e Tonino risiedono un altro invalido al 100% e una persona con disabilità al 75%».

Le promesse mancate e il disinteresse generale hanno esasperato Il marito della donna e il blogger che da oggi avvieranno lo sciopero della fame insieme ai cittadini che vorranno unirsi a loro fino a quando non riceveranno garanzie certe sulla realizzazione dell'opera richiesta. «Liliana è una donna, Liliana non è sola», conclude Falconi, «Liliana avrà il suo ascensore per sentirsi libera». Immediata la risposta del presidente dell'Ater Marco Pierangeli. «Conoscono bene la situazione di Liliana e Tonino, più di quanto ne sappia Falconi», replica, «stanno avviando una battaglia per un problema già risolto». Pierangeli, che tra l'altro risiede a Colleatterrato e vanta una lunga amicizia personale con i due coniugi, spiega che l'azienda ha appena messo a punto un regolamento per l'installazione di ascensori in alcuni edifici popolari che ne sono sprovvisti. «Abbiamo chiesto 200mila euro alla Regione», osserva, «con questi soldi ne potremo montare quattro o cinque, ma ci sono almeno 44 palazzine in cui vanno abbattute le barriere architettoniche». Il regolamento servirà proprio a misurare le esigenze degli inquilini degli edifici in questione e stabilire le priorità d'intervento. «E' l'unico modo per garantire trasparenza e oggettività visto che non possiamo accontentare tutti», spiega Pierangeli, «se il palazzo dove abitano Tonino e Liliana rientrà tra i primi della graduatoria, installeremo l'ascensore».

La protesta annunciata da Falconi, secondo il presidente dell'Ater, non è altro che una strumentalizzazione. «Un'iniziativa del genere a due mesi dalle elezioni è proprio bella», ironizza il presidente , «usare il disagio e la sofferenza delle persone è fantastico, ma sfruttare anche un problema di fatto già risolto è inaccettabile».

Gennaro Della Monica

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