Malati cronici, niente più file nelle farmacie degli ospedali 

Da ieri è a regime il nuovo sistema di fornitura: circa 50mila pazienti in provincia, dai diabetici ai malati di tumore, possono andare in tutte le rivendite a prendere i medicinali innovativi

TERAMO. Niente più file e trasferte nelle farmacie ospedaliere per avere farmaci innovativi o particolarmente costosi.
Da ieri, dopo un mese e mezzo di rodaggio, è entrata a regime una rivoluzione che coinvolge in provincia di Teramo in media 50mila pazienti. Un numero eccezionale che dà la misura della portata della “Dpc”, cioè distribuzione per conto della Regione. I malati – sono interessati soprattutto i cronici e quelli che soffrono di patologie particolari – ora si devono recare direttamente in farmacia con la ricetta medica per rifornirsi. I risvolti positivi per i pazienti e per la Regione sono molteplici. Quest’ultima ottiene un gran risparmio, riuscendo a spuntare prezzi interessanti per forniture per l’intero Abruzzo. E i pazienti – e i loro parenti – non devono fare chilometri per raggiungere le farmacie degli ospedali (e poi magari fare un buco nell’acqua) ma basta recarsi nella farmacia sotto casa.
«Ora la Regione acquista i farmaci, che vengono stoccati in un magazzino, e i farmacisti su una piattaforma web fanno l’ordinazione. Il magazzino», spiega Carlo Zuccarini, presidente provinciale di Federfarma, «ha garantito almeno una consegna giornaliera per le farmacie più lontane, altrimenti due volte al giorno. In sostanza un paziente che ci porta la ricetta di mattina il pomeriggio avrà il farmaco. Con questo sistema la Regione ha un notevolissimo risparmio, dovuto non solo alle modalità di acquisto ma anche al monitoraggio del consumo. Ora si evitano sprechi e possibilità di acquisti non perfetti. Ad esempio prima si consegnava un determinato quantitativo di farmaci ma se poi si doveva interrompere la terapia e i medicinali venivano restituiti non si potevano rimettere in circolazione».
I malati che ora si recano nelle 95 farmacie sul territorio provinciale sono di diversissime tipologie, dai diabetici a chi ha bisogno di antidepressivi, anticoagulanti, ormoni (ad esempio per problemi di fertilità), antitumorali.
«Inoltre le farmacie ospedaliere ora recuperano forza lavoro e possono dedicarsi a tutta una serie di compiti come la farmacovigilanza o il monitoraggio delle reazioni allergiche. Inoltre continueranno a distribuire alcuni farmaci specifici, usati ad esempio nei day hospital», aggiunge Zuccarini, «le altre farmacie si caricheranno di tutto il lavoro pratico».
La novità ha coinvolto anche l’Ordine dei farmacisti: «Ci stiamo già attivando per fornire a tutti i farmacisti della provincia una formazione specifica sull'utilizzo di tutte queste molecole», osserva il presidente Silvio Di Giuseppe, che fa notare come ora la farmacia è sempre più centrale nell’assistenza ai pazienti».
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