Martinsicuro: il pescatore miracolato è tornato al lavoro 

Amodio a un mese dal salvataggio si è imbarcato su un peschereccio di San Benedetto

MARTINSICURO. È tornato in mare, al lavoro, Giovanni Amodio, il pescatore trentacinquenne di Martinsicuro rimasto per circa 30 ore in acqua a metà ottobre dopo il rovesciamento della sua imbarcazione da lavoro “San Gabriele” a circa otto miglia dalla costa truentina. Amodio, nonostante le condizioni fisiche non ancora perfette, ha voluto riprendere subito la sua attività di marinaio imbarcandosi sul motopeschereccio Nuovo Euripide di stanza nel porto di San Benedetto del Tronto. L’imbarcazione, varata da poco, pratica la pesca a strascico, settore in cui Amodio sarebbe particolarmente esperto.

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Nelle parole della madre di Amodio, Daiana Cistola, si avverte ancora una forte preoccupazione per l’accaduto e, soprattutto, per ciò che la vicenda del figlio le ha procurato a livello emotivo. La donna afferma: «Per il salvataggio di Giovanni è stata determinante la mano del Signore, che ha voluto evitarmi una tragedia. Un vero miracolo del cielo. Approfitto per ringraziare tutte le autorità e in particolare la guardia costiera che si è messa subito a disposizione stando accanto alla nostra famiglia anche di notte. Per me è stato un grande conforto che non dimenticherò mai. Poi hanno messo in campo tutto ciò che potevano per le ricerche di Giovanni e di più non potevano fare. Mio figlio, nonostante sia ancora provato dalla brutta esperienza, è tornato in mare per dare una mano alla famiglia. Spero che d’ora in avanti vada tutto bene».
La barca naufragata è ancora parcheggiata negli spazi del cantiere navale Giulianova srl in attesa di essere rimossa. Nei giorni scorsi i periti del Registro navale, accompagnati dalla guardia costiera, hanno ispezionato il natante per verificare le dotazioni di bordo e il giusto galleggiamento dello scafo. L’inchiesta amministrativa avviata dalla direzione marittima di Pescara non sarebbe ancora conclusa.
Alfonso Aloisi
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