Morto sotto i ferri per un edema alla gola

E’ l’ipotesi dei medici sul decesso del giovane durante l’intervento al setto nasale: la certezza verrà dall’autopsia

TERAMO. Sarà eseguita un’autopsia sul corpo del giovane pakistano che venerdì sera è morto all’ospedale di Teramo durante un intervento chirurgico al setto nasale.

Tutto era andato nel migliore dei modi nell’intervento di routine per risolvere un problema di sinusite cronica causata da una brutta deviazione al setto nasale, eseguito dall’equipe di otorinolarigoiatria diretta da Piero Romualdi. Un intervento di routine che non faceva assolutamente prevedere un così tragico epilogo.

Sarà l’autopsia, disposta ieri mattina dalla Asl con il consenso dei genitori, visto che al momento non è stato presentato alcun esposto alla procura, a chiarire le cause del decesso.

Con ogni probabilità ad aver causato il decesso è stato un edema della glottide, un rarissimo caso di complicanze correlate a interventi chirurgici e anestesia. In pratica si chiude l’ingresso della trachea e il paziente non riesce più a respirare. Le cause possono essere diverse, di solito episodi del genere avvengono per reazioni allergiche o per la presenza del tubo (necessario durante l’anestesia) nella trachea che in soggetti che hanno una predisposizione congenita può causare un repentino gonfiore dei tessuti laringei.

E pare sia andata proprio così venerdì sera in sala operatoria, al primo piano dell’ospedale. L’anestesista stava “estubando”, cioè togliendo il tubo dalla trachea, alla fine dell’intervento chirurgico, quando il giovane pakistano, a cui era stata somministrata una anestesia totale, ha dato segni inequivocabili di difficoltà nella respirazione.

Immediato l’intervento dell’anestesista e dei chirurghi presenti in sala: è stato applicato il protocollo di emergenza previsto in questi rari, sfortunati, casi. Di solito si interviene con somministrazioni di cortisone e poi si tenta di inserire nella trachea un tubo più piccolo, prima che si chiuda del tutto. L’intervento estremo è una sorta di tracheotomia, un taglio per consentire al paziente di respirare.

L’allarme è scattato alle 19,15, mentre appunto si stava concludendo l’intervento chirurgico. Appena tolta la cannula dalla trachea, il 25enne non riusciva a respirare, segno evidente che i tessuti si stavano gonfiando. Oltre ai medici presenti in sala sono arrivati in supporto anche altri rianimatori presenti al Mazzini in quel momento, stati fatti tutti i disperati tentativi, ma non c’è stato nulla da fare. Il paziente è andato in arresto cardiaco ed è morto, intorno alle 20.

Ieri mattina i vertici della Asl hanno disposto una serie di verifiche interne, a 360 gradi, la parte più importante delle quali è costituita dall’autopsia, che sarà eseguita visto che è stato ottenuto il consenso dei genitori del ragazzo. La data non è stata ancora fissata, ma potrebbe essere eseguita anche oggi.

©RIPRODUZIONE RISERVATA