Mosciano, muore in ospedale la Asl cerca lo sconto

Alla famiglia Pulsoni risarcimento da un milione 200mila euro: l’azienda va in Appello e chiede di darne la metà

MOSCIANO. Era tornato in Italia con la giovane moglie per ritrovare le sue origini, la terra dei genitori emigrati in Venezuela. Ma Miguel Angelo Pulsoni, 30 anni, due anni dopo essersi stabilito a Mosciano, in Italia ha trovato la morte, in un letto di ospedale per un’embolia polmonare. Una morte che non sarebbe dovuta arrivare, secondo i parenti. Che hanno avviato una battaglia legale per accertare le responsabilità del personale sanitario del Mazzini. Sul fronte penale la battaglia l’hanno persa, ma non sul fronte civile: il 28 marzo scorso il giudice del tribunale di Teramo Paolo Andrea Vassallo ha condannato la Asl a risarcire ai familiari, rappresentati dall’avvocato Sergio Menna, un totale di un milione 200mila euro.

Una boccata d’ossigeno per la giovane moglie, rimasta sola in un paese straniero con un bimbo di 6 mesi e un mutuo da 100mila euro da pagare. La donna deve vendere tutto e abbandonare il sogno: si trasferisce in Florida dalla sorella che dà ospitalità lei e al piccolo B. Questi soldi a Diana Maribel, questo è il suo nome, farebbero proprio comodo. Ma ancora non arrivano, nè a lei nè al fratello di Miguel Angelo Pulsoni, nè al padre Mario che nel frattempo è tornato in Italia, dopo la scomparsa della moglie Francisca Maria. Mercoledì prossimo si terrà davanti alla corte d’appello dell’Aquila un’udienza: la Asl ha chiesto di sospendere il pagamento di metà delle somme. E forse in quella sede la Asl liquiderà almeno 600mila euro.

Così forse anche Diana Maribel e il piccolo B. potranno tornare in Italia per qualche tempo e la famiglia si ricongiungerà almeno in parte. In parte è la realizzazione del sogno di Miguel Angelo, il primo ad arrivare nel 2005 in Italia, seguito dai fratelli Alejandro e Martin. Il progetto dei tre fratelli è far tornare in patria anche i genitori tanto innamorati della terra natia. Un progetto bruscamente interrotto dalla malattia del giovane meccanico che prima viene sottoposto a un’appendicectomia nella chirurgia dell’ospedale di Teramo. Poi viene trasferito nella pneumologia con un “addensamento basale polmonare destro”. Il 5 gennaio 2008 viene dimesso. Torna al Mazzini il 12 per un controllo e lo ricoverano in Utic per un’embolia polmonare e il 20 gennaio Pulsoni muore.

La morte di Miguel Angelo causa una diaspora: oltre alla moglie e al figlio anche Alejandro lascia l’Italia per gli Stati Uniti. Resta solo Martin, che lavora a Teramo e vive a Bellante. Il pagamento dei 600mila euro forse potrà ricongiungere parte della famiglia, anche se Miguel Angelo e la madre non ci saranno. Il risarcimento, peraltro parziale, almeno per ora, non potrà consolarli, ma potrà renderli tranquilli dal punto di vista economico. Anche se c’è la spada di Damocle dell’Appello: la Asl ha impugnato la sentenza di primo grado e l’udienza si terrà il 15 gennaio 2015.

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