La coppia pedalava verso il mare sul bordo della strada. La rabbia del Coordinamento ciclabili: «Strade insicure»

Muore investito davanti alla moglie

Giulianova, auto travolge un giovane padre di Bellante in bicicletta

GIULIANOVA. Giulio Campagnari non dev'essersi neanche accorto che quell'auto che arrivava da dietro stava per investirlo. È stato scaraventato sull'asfalto sotto gli occhi della moglie, che con lui andava in bicicletta verso il mare, ed è morto mentre lo portavano in ospedale.

L'incidente è accaduto lungo la statale 80 in località Villa Pozzoni, alle porte di Giulianova, ieri mattina alle 6.30. Campagnari, 42 anni, e la moglie, entrambi cicloamatori, si erano da poco mossi da casa, a Bellante Stazione, in sella a due biciclette da corsa. Stavano per arrivare all'incrocio con la statale 16 quando una Hyundai guidata da un teramano, A.G. di 59 anni, ha investito da dietro la bicicletta di Campagnari.

Che, senza poter in alcun modo ripararsi, è piombato sull'asfalto subendo gravissimi traumi. Il 118 ha inviato sul posto un'ambulanza dal vicino ospedale di Giulianova. Il personale sanitario ha caricato Campagnari, tentando di rianimarlo, ma non c'era più niente da fare: all'arrivo in pronto soccorso lo sfortunato ciclista era già morto.  Sull'asfalto non ci sono segni di frenata e, come si deduce dalle linee tracciate dalla polizia stradale, l'impatto è avvenuto sul lato destro della carreggiata, vicino al margine.

Sembra, dunque, che il ciclista si stesse tenendo correttamente sulla destra. La dinamica dell'incidente e le responsabilità sono al vaglio della polizia stradale di Pineto, che ovviamente non può sbilanciarsi. Di sicuro c'è che il guidatore dell'auto è risultato negativo all'alcoltest.  Giulio Campagnari risultava attualmente disoccupato. Padre di tre figli, viveva con la famiglia in via Amendola, nel popoloso quartiere di Molino San Nicola a Bellante Stazione. La sua salma dovrebbe essere restituita già oggi ai familiari dalla procura della Repubblica, che indagherà A.G. per omicidio colposo. 

Sulla tragedia di Villa Pozzoni il Ciclat (coordinamento ciclabili Abruzzo teramano) interviene con una nota, sostenendo come l'incidente di ieri «riporti drammaticamente alla luce il problema mai risolto della sicurezza di chi sceglie la bicicletta come mezzo di trasporto o di svago». Il Ciclat evidenzia come, in provincia di Teramo, «poco o nulla si sia fatto per la mobilità ciclistica, a parte qualche sporadico intervento di singole amministrazioni ed il clamore mediatico dell'iniziativa del Comune di Teramo relativa al bike sharing. Occorrono interventi strutturali ed è urgente che la Regione approvi la proposta di legge regionale sulla mobilità ciclistica che obbligherebbe, finalmente, i Comuni e gli altri enti al rispetto della legge che prevede l'obbligo, per le strade di nuova costruzione o sottoposte a manutenzione straordinaria, della realizzazione di percorsi ciclopedonali adiacenti la sede stradale».

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