Nuovi concorsi, 94 assunzioni al Ruzzo 

La pianta organica e il piano di investimenti da 100 milioni in tre anni saranno sottoposti domani all’assemblea dei sindaci

TERAMO. Il Ruzzo vuol scrollarsi definitivamente dalle spalle l’immagine di azienda poco virtuosa e mal organizzata.
La presidente Alessia Cognitti, il consigliere d’amministrazione Alfredo Grotta e i dirigenti hanno fatto il punto sulla situazione dell’azienda acquedottistica a poche ore dall’assemblea dei soci che si terrà domani pomeriggio, in cui saranno presentati i dati di bilancio, il nuovo corposissimo piano assunzioni e l’altrettanto consistente piano degli investimenti.
ASSUNZIONI. Cognitti ha annunciato che entro la fine dell’anno saranno banditi diversi concorsi: in primis quello per 80 operai, e anche quelli per 11 figure fra dirigenti e quadri. Per quanto riguarda gli operai l’operazione tende a mettere fine al ricorso al lavoro interinale, che appunto vede l’impiego di almeno 80 unità. «Si è sempre parlato, in passato», osserva la presidente, «degli elevati costi del personale che inciderebbero sul bilancio. Abbiamo dunque avviato una comparazione con enti simili al nostro, evitando i due acquedotti abruzzesi che sono in concordato prefallimentare. Abbiamo guardato al Ciip di Ascoli: è risultato che ha numeri identici ai nostri». Il Ruzzo ha 279 dipendenti, fra fissi e interinali. Con l’ausilio di una società leader nel settore, la Pwc, è stata individuata la necessità di una nuova pianta organica. Sostanzialmente non ci saranno aumenti in termini di unità nè di spesa (14 milioni) ma «poi si interverrà su voci accessorie come straordinari e reperibilità», precisa Cognitti. E aggiunge che la pianta organica sarà portata all’attenzione dei sindaci «ma non ci dovrebbero essere problemi perchè porterà a un’ottimizzazione e a una maggiore efficienza dell’azienda».
Su un altro fronte, sempre in tema di personale, è stata avviata una “due diligence”, cioè un approfondimento, per capire i motivi di un contenzioso altissimo, in termini di cause di lavoro (3-400mila euro) per le mansioni superiori svolte dal personale «frutto di una gestione abbastanza dissennata del personale svolta in passato», precisa Cognitti. Sono state attivate transazioni per chiudere la partita nei casi incontrovertibili.
PIANO INDUSTRIALE. «Prevede 100 milioni di investimenti in tre anni, di cui 30 propri, su rete idrica, fognature e depurazione», osserva la presidente del Ruzzo. A scendere nel dettaglio è il direttore generale Pierangelo Stirpe: entro l’anno si procederà ad appaltare i lavori di potenziamento della conduttura monti-mare (33 milioni), della litoranea Giulianova-Martinsicuro (23) e della condotta di depurazione Mosciano-Giulianova (3,5). Peraltro è stato licenziato il finanziamento da 2 milioni e mezzo per la captazione delle sorgenti sulla Montagna dei Fiori, un aiuto contro la carenza idrica.
CONTI E BOLLETTE. I debiti nei fatti, afferma Cognitti, ammontano a circa 50 milioni. Ma i crediti ammontano a 14 milioni per finanziamenti da incassare e a 30 nei confronti degli utenti per bollette non pagate, ammontano a 30 milioni. «Fino a quest’anno il sistema informativo non era in grado di fare solleciti automatici, ma ora con il nuovo saremo in grado di recuperare i crediti», fa notare Cognitti, «che sono quasi tutti esigibili. Penso ci avvarremo anche dell’ausilio di un ufficiale di riscossione».
Sempre sul fronte bollette, è previsto non dalla prossima ma da quella successiva un aumento delle tariffe del 12,5%. «Ma ricordo che noi non c’entriamo, la competenza è dell’Ersi. Noi comunque abbiamo le tariffe più basse d’Abruzzo, e questo peraltro è la causa del fatto che abbiamo delle sofferenze in bilancio», fa notare la presidente.
NUOVA ORGANIZZAZIONE. «Per al prima volta usufruiamo del lavoro di figure nuove che stanno portando l’ente, finalmente, verso una forte innovazione nella gestione dei processi», aggiunge Grotta, «in più non si parlava di investimenti da tanto tempo e dopo 15 anni sono previsti concorsi. Questa è la realtà, di fronte a una sparuta frangia di oppositori che non raggiunge il 15% e invoca gestioni opache del passato. Ma non avranno strada facile». Un processo di rinnovamento che non è sfuggito all’esterno: «Per la prima volta al tavolo regionale siamo stati riconosciuti come ente virtuoso e gli altri enti acquedottistici ci hanno chiesto di diventare stazione appaltante e fare gare anche per loro», conclude Grotta.
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