Pedopornografia, blitz in casa di un teramano

L’inchiesta partita da Catania sui video che mostrano bimbi abusati e torturati tocca un paese dell’entroterra: la polizia postale sequestra computer e pen drive

TERAMO. L’inchiesta sulla pedopornografia partita da Catania investe anche la provincia di Teramo. Quattro giorni fa gli agenti della polizia postale di Pescara hanno fatto un blitz nell’abitazione di un uomo che secondo la procura distrettuale del capoluogo etneo potrebbe essere implicato nel giro di immagini hard su internet.

Gli agenti hanno perquisito l’abitazione dell’uomo, nell’entroterra teramano e hanno sequestrato due computer, uno smartphone e un paio di pen drive. Da un primo esame, chiamato tecnicamente “preview”, non risultano però immagini sospette nelle memorie dei computer. Ovviamente tutti i presidi elettronici saranno sottoposti a controlli molto accurati. L’operazione, che si è svolta durante tutta la settimana, ha portato alla luce un giro di immagini di bambini, anche molto piccoli, vittime di abusi sessuali e spesso torturati. Questo il contenuto di video di pornografia minorile che venivano acquisiti e diffusi su internet tramite il programma peer-to-peer “E-mule”, che sono stati denominata «Nightbook», che ha portato alla denuncia per detenzione e divulgazione di video pedo-pornografici su internet di 25 persone, tre delle quali sono state arrestate. Oltre a Teramo, le perquisizioni hanno interessanto anche Messina, Napoli, Roma, Bologna, Cagliari, Venezia, Modena, Prato, Grosseto, Pisa, Milano, Bergamo, Varese, Brescia, Genova, Torino e Trieste. A disporre le perquisizioni, dopo un'attività sotto copertura degli agenti del compartimento polizia postale di Catania, è stata la procura distrettuale del capoluogo etneo. I tre arresti sono stati compiuti in provincia di Messina, Napoli e Prato, dove sono finiti in manette rispettivamente un pensionato di 64 anni, un operaio di 44 e un impiegato di 41. Nei loro computer gli investigatori hanno trovato oltre 20.000 file, tra video e immagini, pedo-pornografici. Durante le perquisizioni sono stati sequestrati 65 hard disk, 20 notebook, 2 tablet, 8 smartphone, oltre 100 pen-drive e numerosi supporti ottici. (a.f.-f.b.)

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