Porto Giulianova, il nuovo braccio è già da riparare

Scivolate in acqua per le mareggiate 6.000 tonnellate di massi: ora servono nuovi lavori

GIULIANOVA. I lavori di prolungamento del nuovo braccio collegato al molo nord del bacino portuale giuliese dovrebbero riprendere per la fine del mese di aprile o al massimo per i primi di maggio. Ma prima ancora dovranno essere sistemati i danni provocati dalle forti e continue mareggiate dello scorso gennaio, che hanno determinato lo scivolamento in acqua, nella parte esposta a settentrione del nuovo pennello, di circa 6.000 tonnellate di massi rocciosi su un fronte di circa 140 metri lineari.

La causa, secondo i rilievi effettuati anche attraverso ispezioni e riprese subacquee, sarebbe da ricollegare all'azione delle correnti ed alla forza del mare, che in maniera concomitante avrebbero scavato la sabbia in maniera meccanica e sistematica nel punto di appoggio della barriera determinando il cedimento di una parte di essa. Secondo gli esperti occorrerà qualche anno prima che l'assestamento della base possa essere considerato certo e definitivo. Per la verifica materiale dei danni e per il ripristino dei luoghi sono giunti appositamente da Roma i tecnici ministeriali che relazioneranno al riguardo con l'indicazione di come procedere. Il tutto però subito dopo le festività Pasquali.

Nell'ambiente portuale è data comunque per certa l'ultimazione del nuovo braccio secondo le indicazioni iniziali. La lunghezza dell'opera sarà portata a 450 metri dai 350 metri di scogliera fino ad ora realizzati. La ditta Schiavo spa, come da accordi contrattuali, dovrà provvedere anche alla sistemazione di altre parti dell'area portuale. Prima fra tutte la zona dell'ingresso del molo nord soggetta ad allagamenti durante le piogge. La pavimentazione verrà rialzata ed inclinata verso la banchina di riva al fine di consentire il deflusso delle acque piovane. Da completare anche l'arredo del camminamento esterno del molo nord con abbellimento delle fioriere attraverso la piantumazione di essenze di rosmarino che ben sopportano la convivenza con la salsedine. Questi lavori saranno completati dopo la chiusura del cantiere principale per non arrecare danni con il transito dei mezzi pesanti.

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