Posti letto esauriti nei quattro ospedali

Pazienti bloccati da 48 ore al pronto soccorso in attesa del ricovero. Il primario: colpa delle mancate vaccinazioni

TERAMO. Tutto esaurito nei quattro ospedali della provincia di Teramo. E se d’estate negli hotel è una bella notizia, d’inverno negli ospedali non lo è affatto. Ne sanno qualcosa i pazienti bloccati per ore, anzi per giorni, nei pronto soccorso in attesa di “conquistare” un letto. E ne sanno qualcosa coloro che nei pronto soccorso ci lavorano, che devono cercare un posto a chi sta male, telefonando a tutti gli ospedali della provincia e poi della regione, a volte con la frustrazione di non riuscirci.

E’ questo quel che accade da due giorni al pronto soccorso di Teramo. Che è più intasato che mai. «Il pronto soccorso è bloccato», racconta il figlio di un’anziana, «io ho portato mia madre per un dolore lancinante: siamo in attesa da quattro ore e non so quante altre ne passeranno. Ci sono persone da due giorni in attesa di ricovero». Nella sala di attesa del pronto soccorso dell’ospedale di Teramo ieri alle 14 c’erano una ventina di persone in attesa, i letti dell’osservazione breve erano tutti occupati e c’erano sei-sette pazienti su barelle e sedie a rotelle “parcheggiate” all’ingresso e nei corridoi.

Il primario, Rita Rossi, spiega come mai si è creato un simile imbuto. Soprattutto venerdì è stata una giornata che il primario definisce “pesantissima”. «C’è stato un afflusso notevole, con molti codici gialli. Avevamo la necessità di 4 o 5 posti per i ricoveri, ma abbiamo telefonato in tutti i presìdi della provincia e non c’erano, poi abbiamo iniziato a telefonare agli altri ospedali abruzzesi». E nell’attesa che spunti un posto – a volte ci vogliono ore e ore, se non giorni – i pazienti restano sulle barelle o nell’osservazione breve i cui letti però andrebbero usati, appunto, per tenere il paziente in osservazione ed evitare così un ricovero e non come attesa per l’approdo in un reparto.

«Per fortuna che dal punto di vista medico abbiamo l’organico a posto», aggiunge Rossi, «e quindi con il quarto medico siamo riusciti a gestire il notevolissimo afflusso. Il problema è ovviamente stagionale e certamente non limitato solo al nostro pronto soccorso». Molti anziani si ammalano di influenza e hanno complicanze di vario genere. Quest’anno è ancora peggio in quanto, con i dubbi sulle vaccinazioni, molti ne hanno fatto a meno. E poi sono andati a finire in ospedale con le più svariate complicanze, saturando tutti i reparti. Venerdì sera, ad esempio, c’era un’anziana di 94 anni a cui non si riusciva a trovare un letto per un ricovero.

I numeri dell’attività dei primi otto giorni del 2015, spiegano tutto. Il pronto soccorso dell’ospedale di Teramo ha fatto 1.010 prestazioni in 8 giorni, con 760 dimissioni e 160 ricoveri. Soltanto il 2 gennaio – complice anche la coincidenza con le festività – ci sono stati 172 accessi.

«Stimiamo che questa situazione più o meno si prolungherà fino a quando terminerà il picco dell’influenza, cioè fino al 10 febbraio», aggiunge il primario del pronto soccorso, «i reparti sono pieni e le dimissioni a volte sono difficili, in quanto il territorio non assorbe i pazienti non più acuti. Molte volte i malati, che sono soprattutto anziani e ormai pluripatologici, vengono “appoggiati” in altri reparti (rispetto a quelli di stretta competenza della malattia, ndr), e questo crea dei malumori. Ma noi qui come dobbiamo fare? Li dobbiamo pur sistemare. Non possono restare a lungo sulle barelle nei corridoi».

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