UNIVERSITA'

Primato per i laureati a Teramo: trovano subito lavori ben pagati 

Secondo le statistiche di Alma Laurea l’86,7% dei giovani usciti dai corsi dopo tre anni è occupato e guadagna in media 1.706 euro al mese. Il dato sugli stipendi è secondo solo a quello di Bolzano

TERAMO. L’università di Teramo continua a mietere successi. Questa volta a collocarla sui gradini più alti dell’ideale podio degli atenei italiani è il consorzio Alma Laurea. Dalle statistiche del consorzio risulta che a tre anni dal conseguimento della laurea magistrale la percentuale dei neolaureati dell’università di Teramo che hanno un impiego è pari all’86,7% con una retribuzione media netta al mese di 1.706 euro. Questi due dati posizionano l’università di Teramo al 2° posto, dopo quella di Bolzano, fra gli atenei italiani. Il “Saliceti” è nel quadrante degli atenei italiani – secondo la ripartizione fatta dal Corriere.it – i cui studenti tendono ad avere un reddito più elevato e a lavorare con maggior frequenza. Quella di Teramo è fra le sole tre università del Sud presenti nel quadrante positivo. Tutte le altre sono del Nord. Ma il valore aggiunto offerto dall’università di Teramo ai suoi studenti si evince anche dai dati relativi a quanto spesso hanno un lavoro i laureati, in confronto al resto degli abitanti della zona.A fronte del 55,4% degli abitanti della provincia di Teramo che hanno un lavoro, sono 86,7% i neolaureati occupati, oltre il 31% in più. In sostanza gli studenti dell’ateneo di Teramo lavorano più spesso di quanto le condizioni del territorio suggerirebbero.

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Peraltro non si tratta di un risultato episodico, ma di un vero e proprio trend: stipendio e occupazione dei neolaureati dell’università di Teramo sono cresciuti negli ultimi anni. Lo stipendio a 3 anni dal conseguimento della laurea magistrale che nel 2011 era di 1.489 euro, nel 2016 ammontava a 1.706 euro. Il tasso di occupazione a tre anni dalla laurea è passato dal 80,3% del 2011 all’86,7% del 2016. E in base a tutti questi dati l’ateneo teramano risulta il migliore dei tre abruzzesi. I laureati in quello dell’Aquila hanno dopo tre anni stipendi in media di 1.253 euro e un tasso di occupazione dell’81.9%. Quelli all’università “D’Annunzio” 1.096 euro e un tasso di occupazione del 67,8%. Sono percentuali, va detto, ovviamente molto influenzate dal tipo di facoltà.
Molto soddisfatto il rettore, Luciano D’Amico. «I risultati premiano lo sforzo di continuo miglioramento dei percorsi formativi, che peraltro richiedono impegno da parte degli studenti ma poi il premio arriva. Bisogna inoltre avere docenti che stanno sulla frontiera della ricerca: è questo l'unico modo. Ci gratifica dunque l'investimento che stiamo facendo sulla ricerca. Ma non basta: dopo aver ottenuto un buon laureato è necessario promuovere l'ingresso nel mondo del lavoro: da due anni stiamo investendo moltissimo su placement e auto imprenditoria. Per il primo ultimamente abbiamo organizzato ottimi “career day”, occasioni di incontro aziende-laureandi. E poi l'auto imprenditoria con un laboratorio per start-up. Dieci giorni fa abbiamo vinto un progetto importantissimo, il “C lab” (Contamination lab, ndr) con iniziative per stimolare l'auto imprenditoria del laureandi, laureati, dottori di ricerca. La nostra linea d'azione, formare bene e accompagnare l’inserimento nel mondo del lavoro, sta dando bei risultati».
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