Privato occupa la spiaggia libera e viene autorizzato giorni dopo 

Alba, l’area data in concessione all’hotel Boracay è inutilizzabile a causa dei lavori di ripascimento L’albergo si arrangia mettendo altrove gli ombrelloni, un’ordinanza sana l’abuso. Città Viva accusa

ALBA ADRIATICA. Spiaggia libera di Alba Adriatica invasa dagli ombrelloni di un privato, che viene poi autorizzato a posteriori dal sindaco: scoppia così il caso del Boracay, che ha generato lamentele, esposti e anche momenti di forte tensione tra alcuni imprenditori turistici, scatenando una tempesta politica sull’amministrazione comunale. Tutto è cominciato all’inizio del fine settimana scorso, quando decine di ombrelloni e sdraio con il logo del Boracay, l’hotel della zona nord con collegata concessione balneare in questi giorni interessata dal ripascimento, sono comparsi centinaia di metri più a sud, nel bel mezzo dell’ampio arenile libero della zona centrale antistante via Olimpica. Dopo le prime segnalazioni sui social, il caso vero e proprio è scoppiato almeno tre giorni dopo, ossia lunedì, quando il sindaco Antonietta Casciotti ha firmato un’ordinanza di «autorizzazione all’utilizzo provvisorio di tratti di spiaggia libera», in particolare quella «adiacente alla zona oggetto del ripascimento», e diretta genericamente ai «concessionari interessati dai lavori di ripascimento». L’hotel Boracay, quindi, ha piazzato davanti agli ombrelloni un cartello con i riferimenti all’ordinanza in questione, accendendo gli animi tra gli operatori balneari.
Ieri, poi, sulla questione è intervenuto anche il gruppo di opposizione consiliare Città Viva guidato da Giuliano De Berardinis, con una nota durissima che comincia con il tema del ripascimento: «Si sapeva con largo anticipo che i lavori per il ripascimento avrebbero temporaneamente reso inutilizzabili le spiagge in quella zona. L'assenza e l'inerzia dell'amministrazione, però, hanno danneggiato le attività imprenditoriali non fornendo loro un'alternativa nonostante le numerose prenotazioni già raccolte. Tant'è che qualche imprenditore, in emergenza, ha fatto da sé occupando abusivamente tratti di spiaggia libera installando ombrelloni, sdraio e lettini. Questa azione, benché comprensibile, ma grave sotto il profilo legale, è passata inosservata agli occhi distratti degli amministratori. Ombrelloni, lettini e sdraio sono presenti da giorni ma poi – siamo all'assurdo – arriva un'ordinanza provvidenziale, peraltro molto discutibile, a firma del sindaco, che autorizza non meglio precisati concessionari a occupare non meglio precisate zone di arenile libero. Voglia dire il sindaco se era a conoscenza del posizionamento abusivo degli ombrelloni e se con questa ordinanza intendesse sanare degli abusi in atto, quando preciso dovere di un sindaco è reprimerli. E come mai gli amministratori abbiano taciuto anche sulla polemica che impazzava sui social su una situazione di dubbia legalità e di estrema gravità come questa».
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