Riaffiora un villaggio di 10.500 anni fa

Nuovi scavi spostano all'indietro i primi insediamenti umani a Ripoli

 CORROPOLI. Dalla collina di contrada Ripoli emerge un tesoro che retrodata al Mesolitico (8.500 avanti Cristo) gli insediamenti umani a Corropoli. I materiali archeologici recuperati nel corso dei nuovi scavi sono abbondanti, costituiti da ceramiche dipinte nello stile classico di Ripoli, ceramiche d'impasto, strumenti in selce e in ossidiana. C'è anche una statuetta. I risultati più interessanti sono però costituiti dall'affioramento di un'ampia paleo-superficie riferibile alla fase antica del Mesolitico, che ha restituito manufatti in selce scheggiata, manufatti in osso, resti di pasto dei primi gruppi di cacciatori-raccoglitori dell'Abruzzo, che frequentarono la zona prima dell'arrivo delle comunità neolitiche. Si tratta dei resti di un grande accampamento, che parrebbe ancora in ottimo stato di conservazione.  Le nuove indagini archeologiche, promosse dalla Soprintendenza ai beni archeologici, dal Comune di Corropoli e da Italico Onlus, sono state dirette da Andrea Pessina, soprintendente per i beni archeologici dell'Abruzzo. La campagna di scavi (nella foto) si è articolata in una serie di prospezioni e di indagini stratigrafiche all'interno dell'area archeologica, situata su un terrazzo fluviale sulla sinistra del torrente Vibrata (a un km dal casello A14). La durata degli scavi, originariamente prevista in quattro settimane, si è protratta per il rinvenimento di una struttura di notevole interesse, che ha restituito numerose ceramiche dipinte riferibili alla fase antica della cultura di Ripoli. Sono state anche riconosciute tracce di una frequentazione neolitica più tarda, sempre nell'ambito della cultura di Ripoli.  La ricerca archeologica è tornata a Ripoli dopo un'interruzione di circa 40 anni dagli ultimi scavi nel famoso villaggio neolitico, uno tra i siti più importanti d'Italia (databile tra il 4.680 e il 4.150 a.C.), tanto da dare il nome alla "Cultura di Ripoli". Il villaggio è stato individuato per la prima volta nel 1867 dallo studioso di archeologia e medico condotto di Corropoli Concezio Rosa. Nel secolo scorso sono state condotte diverse campagne archeologiche fino al 1970.

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