Riaperto il mercato ittico stavolta l’asta funziona

Prima vendita del pesce dopo il fermo: la nuova apparecchiatura non delude In funzione da ieri anche il portale dove acquistare il pescato via computer

GIULIANOVA. E’ partita alla grande, ieri mattina, la nuova asta elettronica del mercato ittico, nel giorno di riapertura dei mercati dopo il fermo biologico. Il 17 settembre dello scorso anno, infatti, alla riapertura dei mercati, la vecchia asta elettronica non ne volle sapere di funzionare, col risultato che quintali di pesce pescato durante la notte precedente rimasero invenduti. I pescatori, allora, che venivano da mesi di fermo, si infuriarono per il mancato funzionamento dell’asta e per i prezzi calati a picco a causa dei tempi prolungati (l’asta fu effettuata manualmente dal direttore del mercato ittico, Fernando Piccioni). Il Comune, allora, grazie al finanziamento regionale di 532mila euro, diede il via a due progetti inerenti l’innovazione e l’ampliamento tecnologico del mercato e per l’acquisto di nuove attrezzature.

Oltre all’asta elettronica nuova di zecca, infatti, la struttura giuliese ha, da ieri, anche un portale on line per la vendita del pesce per via telematica. I pescatori, perciò, registrandosi al portale del mercati ittico, raggiungibile anche dal sito del Comune di Giulianova, possono comprare i prodotti anche da casa. «L’asta è andata bene», ha confermato Piccioni, «e, grazie alle nuove tecnologie, il mercato ittico di Giulianova è diventato più veloce e efficiente». In totale, ieri, sono stati venduti 3.783 chili di pesce. Il settore ittico, in questo momento risente della crisi economica e, per lo più, è il pesce povero che viene richiesto. Tuttavia, ieri mattina, sono stati venduti 5 chili di scampi di prima qualità a 47,87 euro al chilo e 75 di scampi di seconda scelta, al prezzo di 45,63 euro. Quelli di terza scelta, invece, sono stati comprati a quasi 36 euro. Il merluzzo di prima e seconda qualità è stato venduto a 6,35 e 3,13 euro al chilo, mentre i 281 chili di triglie mezzane di seconda scelta sono stati comprati al prezzo medio di 71 centesimi.

I 335 chili di sogliola mezzana di prima scelta sono stati venduti a 5,76 euro al chilo, mentre i calamaretti di seconda scelta hanno mantenuto un prezzo medio di 13,46 euro al chilo. Bene anche la vendita delle panocchie di prima qualità (circa 142 chili venduti a 2,56 euro al chilo), così come quella delle triglie di prima scelta (114 chili venduti a 4,16 euro). I calamari e le seppie di prima qualità, di cui il Mediterraneo è pieno, sono stati acquistati al prezzo medio di 13,6 e 10,33 euro, mentre le alici a 2,14 euro. Uno dei prezzi più bassi è stato raggiunto dalla mazzolina di seconda scelta, venduta a 98 centesimi al chilo. Per rivitalizzare il mercato ittico, il sindaco Francesco Mastromauro, giorni fa, ha avanzato l’ipotesi di darlo i gestione a privati, visto che non gode di buona salute economica ma che, anzi, perde circa 100 mila euro l’anno.

Margherita Totaro

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