Rifila una banconota falsa a un sacerdote: a giudizio 

Martinsicuro, il 52enne un anno fa aveva raggirato il prete fingendo di voler fare un’offerta di 5 euro e facendosi dare il resto di 45. Prosciolta la compagna

MARTINSICURO. In attesa della giustizia divina ha incontrato quella terrena. Che ieri mattina, al termine dell'udienza preliminare davanti al gup Roberto Veneziano, lo ha rinviato a giudizio per spendita di banconote false per aver rifilato 50 euro contraffatti ad un sacerdote. Reato per il quale Luigi Babolo, 52 anni, originario di Napoli ma da anni residente a Martinsicuro, il prossimo 5 febbraio comparirà davanti al giudice per la prima udienza del processo. Stabilito il non luogo a procedere, invece, per la compagna dell'uomo, una 47enne napoletana anche lei da anni residente a Martinsicuro, che quel giorno si trovava insieme all'uomo e che all'epoca era stata denunciata in concorso per lo stesso reato.
I fatti contestati alla coppia risalgono a maggio del 2017, quando i due, che secondo quanto ricostruito all'epoca dai carabinieri erano già stati arrestati qualche settimana prima a San Benedetto del Tronto per lo stesso reato, avevano incrociato sulla loro strada un sacerdote impegnato nella benedizione delle case. Sacerdote al quale, secondo l'accusa, la coppia aveva espresso il desiderio di fare un’offerta alla chiesa di cinque euro, approfittando della sua buona fede. Un'offerta che di certo non aveva insospettito il sacerdote, che di fronte alla scusa della coppia di non avere con sé banconote di piccolo taglio aveva accettato di buon grado quei 50 euro e consegnato il resto di 45. Ma non solo. Perché di fronte alla "generosità" della coppia il religioso le aveva anche impartito la benedizione. Peccato che pochi istanti dopo si fosse accorto di essere stato truffato. Ma la coppia, a quel punto, era già salita sulla propria autovettura e si era dileguata, tanto che al sacerdote non era rimasto altro da fare che andare dai carabinieri e denunciare l'accaduto, consegnando loro la banconota. I militari in brevissimo tempo, grazie anche all’accurata descrizione fornita dal sacerdote e da alcuni testimoni, oltre che all’indicazione del modello e del colore dell’autovettura utilizzata dai due, erano riusciti in breve tempo a risalire ai presunti responsabili, che erano stati così denunciati. La banconota falsa era stata invece sequestrata per essere inviata alla Banca d’Italia per la verifica tecnica, con i militari che avevano dato il via ad ulteriori indagini al fine di stabilire l’eventuale base operativa della coppia e dei suoi fornitori.
La vicenda in breve tempo è finita sul tavolo della Procura di Teramo e successivamente su quella del gup, che ieri mattina ha rinviato a giudizio l'uomo disponendo invece il non doversi procedere per la compagna. Il sacerdote derubato di 45 euro ieri era presente in tribunale ma non si è costituito parte civile.
©RIPRODUZIONE RISERVATA