<b>Corropoli. </b>Dopo 40 anni la Sovrintendenza riapre il sito<BR>

Riprendono gli scavi archeologici nella città neolitica di Ripoli

 CORROPOLI. Sono ripresi gli scavi archeologici dell'antica Ripoli, che dà il nome alla città di Corropoli.  Dopo una pausa durata 40 anni, si torna a scavare sotto il vestito dell'antico sito neolitico alla ricerca di nuove testimonianze preistoriche.  L'attività di indagine scientifica è stata avviata dalla Soprintendenza per i Beni archeologici dell'Abruzzo, del Comune di Corropoli e dell'associazione «Italico» onlus.  Gli archeologi sono tornati al lavoro nel sito neolitico di Ripoli, con lo svolgimento di una campagna di prospezioni e di indagini stratigrafiche. La campagna di ricerche, sotto la direzione scientifica di Andrea Pessina, soprintendente per i Beni archeologici dell'Abruzzo, avrà la durata di circa un mese e interesserà l'area di un villaggio neolitico tra i più importanti della preistoria italiana, che deve la sua fama alla fiorente lavorazione della pietra e della ceramica che qui si sviluppò e che diede il nome alla cosiddetta "cultura di Ripoli".  La scoperta del villaggio neolitico di Ripoli si deve a Concezio Rosa, medico condotto di Corropoli e studioso di archeologia, che nel 1871 ne diede comunicazione ufficiale al congresso internazionale di antropologia preistorica di Bologna. Gli ulteriori scavi archeologici, del primo Novecento e, in particolare, quelli dal 1960 al 1965 e del 1970, ad opera dell'Istituto di antropologia e paleontologia umana dell'università di Pisa, hanno riportato alla luce un patrimonio inestimabile.  La convinzione generale è che, con la ripresa delle indagini, il ritorno della migliore ricerca italiana e internazionale possa concretamente far nascere un centro di riferimento e valorizzazione della Cultura di Ripoli in Italia e nel mondo, a beneficio di tutti e in particolare delle future generazioni.  «Sono davvero molto soddisfatto per la ripresa degli scavi di Ripoli», ha commentato il primo cittadino di Corropoli, Umberto D'Annuntiis, «in quanto ritengo la cultura e il turismo elementi fondamentali per la nostra economia, la coesione sociale e lo sviluppo del territorio. Ripoli va, quindi, tenuta in grande cura affinché possa realmente contribuire allo sviluppo turistico e socio-culturale dell'intera Val Vibrata, della provincia di Teramo e della regione Abruzzo». (a.d.p.)

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