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Ronde notturne a Colleatterrato «Difendiamo le case dai ladri»

Dopo il colpo al bar Eurogames e alcuni piccoli furti nel fine settimana i residenti si organizzano «Dobbiamo mettere al riparo dagli sciacalli i beni nei nostri appartamenti dichiarati inagibili»

TERAMO. Da un paio di notti gli abitanti di Colleatterrato hanno organizzato le ronde notturne. L’idea c’era da tempo, da quando sono iniziati gli sgomberi delle palazzine nel quartiere a causa del terremoto. Ciclicamente si sono visti malintenzionati girare nel quartiere, dove sono decine le case vuote perchè dichiarate inagibili. Ci sono stati anche alcuni casi di furti nelle abitazioni. L’ultimo caso lo scorso fine settimana in cui è stato forzato il portoncino d’ingresso di un appartamento disabitato vicino alla chiesa. Per fortuna non è stato portato via niente di valore. Venerdì notte c’è stato anche un piccolo furto in un cantiere: qualche attrezzo, un cavo della corrente. Oltre ovviamente al doppio colpo al bar Eurogames: mercoledì scorso i ladri hanno rotto la vetrina ma non hanno portato via nulla, “paralizzati” dall’antifurto con il fumogeno, venerdì notte sono arrivati attrezzati e hanno portato via la macchinetta cambiasoldi che conteneva più di duemila euro.

Insomma, i segnali ci sono tutti: i malviventi pare stiano prendendo di mira il quartiere, approfittando del fatto che molte palazzine, comprese quelle dell’Ater, sono ormai disabitate. Ma i residenti – sia quelli che, con l’autonoma sistemazione, hanno affittato una casa nei paraggi che quelli che hanno dovuto sposarsi in altri quartieri – non ci stanno e si sono organizzati in ronde. Fino all’una, le due di notte il gruppo che presidia il quartiere è numeroso, poi restano di guardia due-tre persone. «Noi non possiamo fermare chi circola di notte nel quartiere», spiegano gli abitanti, «ma se gli sciacalli ci vedono capiscono che il quartiere non è abbandonato».

Gli abitanti di Colleatterrato nel novembre scorso avevano scritto al prefetto, chiedendo controlli più serrati, appunto perchè il rione si stava svuotando. «Abbiamo chiesto un presidio fisso della Protezione civile ma la nostra richiesta – firmata da un’ottantina di persone – è stata ignorata. Dobbiamo dire che le auto della polizia e dei carabinieri passano, ma ci vuole una presenza costante per evitare gli sciacallaggi. Per questo abbiamo deciso di fare da soli nella speranza di salvare i beni ancora contenuti nelle nostre case».

Più in generale il quartiere si sta organizzando per tutelare gli interessi di coloro che sono stati sgomberati e per cercare di partecipare alla fase della ricostruzione. Anche delle tante palazzine dell’Ater danneggiate. Domenica prossima, alle 10, si terrà nel bar Primavera l’assemblea in cui sarà ufficialmente costituito il comitato cittadino degli sfollati, che associa sgomberati anche di altri quartieri. Nell’assemblea di domenica saranno anche assegnate le varie cariche.

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