il caso

Roseto, «Troppi disabili nel camping»: turista vuole chiedere i danni

Nel suo post su TripAdvisor accusa la direzione del Lido d’Abruzzo di non averlo avvisato che c’era il Rotary Campus. Reagiscono la blogger Lucarelli, il titolare della struttura, il Comune e l’Unitalsi

ROSETO. «Per i miei figli non è un bello spettacolo vedere dalla mattina alla sera persone che soffrono su una carrozzina». È il commento che un ospite del villaggio turistico Lido d’Abruzzo (Cico33, questo lo pseudonimo con cui firma la nota datata 1° giugno 2016) ha diffuso tramite la piattaforma web TripAdvisor, lamentandosi con i responsabili della struttura ricettiva rosetana di non averlo avvisato che nello stesso periodo in cui è andato in vacanza con la sua famiglia, fine maggio-inizio giugno, nel villaggio c’erano anche numerosi giovani disabili.

Si tratta degli ospiti giunti da tutta Italia al Rotary campus, una manifestazione in cui i club Rotary abruzzesi e molisani ospitano per una settimana di vacanza un folto gruppo di disabili con i rispettivi accompagnatori, facendosi carico di tutte le spese. «Premetto, non per discriminare ci mancherebbe», si legge ancora nel messaggio di Cico33, «sono persone cui purtroppo la vita ha riservato grandi sofferenze. Sarebbe bastato che la direzione mi avesse avvisato e avrei spostato la vacanza in altra data». Al termine della nota la ciliegina finale. «Sto valutando», si chiude il messaggio, «di intraprendere una via legale per eventuali risarcimenti». Inevitabili le reazioni, giunte anche attraverso la stessa piattaforma web.

«Il gentile signore (anonimo, che eroe!)», è lo sferzante commento su TripAdvisor della blogger Selvaggia Lucarelli, «poverino, ha intenzione di denunciare la struttura perché c’erano troppi disabili. E poverini, i figli sono rimasti impressionati. Mica da un padre così, no, da due carrozzine». «La nostra struttura è da anni a disposizione del progetto portato avanti dal Rotary», sottolinea Bruno Ciutti, responsabile del villaggio turistico rosetano, «e noi ospitiamo volentieri e a prezzi particolarmente bassi i disabili, per i quali abbiamo anche adeguato la nostra struttura, compresa la spiaggia, proprio per abbattere tutte le barriere e farli sentire a proprio agio».

«Nascondere ai propri figli la disabilità non ritengo sia un messaggio positivo». interviene Dante D’Elpidio, vicepresidente nazionale Unitalsi, struttura che collabora nella gestione dei disabili al Lido d’Abruzzo, «quanti giovani nei nostri pellegrinaggi si sono messi al servizio di questi malati e forse hanno capito quali sono i veri valori, quelli che contano nella vita». Sulla vicenda interviene anche l’assessore comunale di Roseto ai servizi sociali, Luciana Di Bartolomeo. «Un messaggio assolutamente deprecabile che si commenta da sé», dice infatti l’assessore chiosando la nota di Cico33, «la convivenza con persone disabili avrebbe potuto rappresentare un arricchimento per i figli di quel signore, mentre con poche righe affidate al web è riuscito a rovinare tutto facendo così perdere un’occasione importante non solo ai suoi ragazzi, ma soprattutto a se stesso». «Leggere tali commenti lascia esterrefatti», interviene Marco Borgatti, «mi sento, da familiare di un disabile, di dare un consiglio a questo padre: frequenti di più questi ragazzi e ragazze speciali, così suo figlio potrà meglio apprezzare ciò che ha e apprendere un insegnamento fondamentale: la vita è spesso difficile e alcuni problemi non possono essere risolti ma si può superare e conquistare ogni giorno la felicità contro tutte le avversità. Forse quei ragazzi hanno molto più da insegnare a suo figlio di quel che potrà fare lei».

«Il nostro obiettivo», sottolinea uno dei componenti del comitato organizzatore del campus al centro della polemica, «è di fare in modo che, all’interno della settimana di vacanza, ci sia una serie di manifestazioni che portino quante più persone possibili, di tutte le categorie sociali, rotariani e non, a visitare il villaggio, ad avvicinarsi, direttamente o indirettamente, al mondo della disabilità, a rendersi conto che, a volte, basta poco per poter dare un aiuto a persone che vivono il loro handicap troppo spesso tra l’indifferenza e l’impotenza delle istituzioni».

Sul caso è intervenuto anche Claudio Ferrante, presidente dell'associazione Carrozzine Determinate: «Noi dell’associazione non ci meravigliamo che quel pseudo papà in vacanza a Roseto abbia lasciato quelle dichiarazioni, ma sottolineiamo che quel post su Tripadvisor, in un solo giorno, ha  ottenuto 1400 like a dimostrazione che la mamma dei cretini è sempre incinta. Naturalmente il fenomeno è esteso a livello mondiale, basti pensare che ieri in Giappone uno squilibrato uccidendo tantissime persone disabili, ha dichiarato che tutto è stato fatto per “liberare il  mondo dai disabili ”. Infatti se non ci fossero stati i turisti disabili al Lido di Roseto, quella famiglia avrebbe trascorso una magnifica vacanza! Allora è necessario alzare il livello, è necessario applicare l’empowerment, perché è solo a partire dalla consapevolezza della discriminazione e dell’oppressione causate dall’inadeguata organizzazione della società, che le  persone con disabilità possono iniziare un percorso (individuale o sociale) di emancipazione. E’ necessario costruire una società che faccia capire come la diversità sia una ricchezza inestimabile della collettività. Allora», conclude Ferrante «la Regione Abruzzo e tutti i Comuni dell’Abruzzo facciano la loro parte, investendo sulla cultura dell’inclusione, ed evitino per cortesia di prendere posizione demagogica quando ci sono fatti come quelli che hanno riguardato il Lido d’Abruzzo di Roseto, al quale va tutta la nostra massima stima e solidarietà!».