Samira ha cercato di soffocare le figlie prima delle coltellate

MARTINSICURO. Samira non è in aula quando il medico legale dice che prima di accoltellare le sue bambine ha cercato di soffocarle con un cuscino. Nel tribunale di Bradford è il giorno della seconda udienza alla mamma di Martinsicuro accusata del duplice delitto avvenuto in Inghilterra. I nuovi dettagli aggiungono orrore all’orrore perchè il medico racconta del cuscino premuto sul volto delle piccole, delle coltellate così forti da spezzare le costole e di una donna apparentemente depressa che dice: «Sono una bella mamma».

E poi sfilano altri testi che quella mattina del 17 novembre dell’anno scorso accorrono nella casa famiglia in cui Samira Lupidi, 24 anni appena compiuti, ha ucciso le figliolette Evelyn, tre anni, e Jasmine, appena uno. 24 ore prima la donna aveva lasciato la casa del suo compagno e padre delle piccole Carl Weaver dopo aver denunciato alla polizia di essere stata picchiata da lui e di aver paura di essere uccisa. Aveva chiesto di andare via da quella casa perchè non si sentiva sicura. E così, insieme alle bambine, era stata accompagnata in una casa famiglia protetta. Quando l'uomo era tornato nell'alloggio e non aveva trovato nessuno avevachiamato la polizia che lo aveva informato.

In aula raccontano che la coppia avrebbe dovuto vedersi la mattina del 17, in una sorta di incontro protetto davanti alla polizia. Ma quell'incontro non ci sarà mai perchè nelle stesse ore Samira uccide le figliolette con un coltello trovato nella cucina della casa famiglia. Il primo a intuire la tragedia è un operaio della casa famiglia che quando suona alla porta dell'alloggio vede uscire la mamma di Martinsicuro con le mani insanguinate e urlando «Le ho uccise, la mia vita è finita. Ho dovuto farlo, se non le avrò io non le avrà lui». Racconterà alla polizia che subito dopo ha tentato di suicidarsi accoltellandosi alla pancia senza riuscirci, aggiungendo: «Ho dovuto farlo, ho dovuto ucciderle perchè il padre voleva portarmele via».(d.p.)

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