le statistiche

Sanità a Teramo: primi negli interventi al cuore e sui tumori a colon e polmone

I dati del programma nazionale esiti del ministero della Salute promuovono gli ospedali teramani Molto buone anche le percentuali nella cura degli infarti al miocardio e degli ictus ischemici

TERAMO. Il Pne, programma nazionale esiti, è croce e delizia per le Asl. Si tratta di uno studio sugli esiti di molte prestazioni sanitarie eseguite in ogni ospedale. E’ uno studio statistico non solo sul numero di prestazioni, ma anche, appunto, sugli effetti che queste hanno avuto sul paziente. E i numeri – che sono spesso impietosi e che comunque vanno intepretati in base a una serie di fattori e sfumature che una fredda statistica non è in grado di fornire – questa volta promuovono con una buona media la sanità teramana. Lo studio pubblicato dall’Agenas, l’agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, mostra tutto sommato quattro ospedali in grado di dare risposte ai pazienti.

Innanzitutto arriva una conferma: la punta di diamante della sanità teramana sono le specialistiche cardiovascolari. I ricoveri sono in costante aumento dal 2008 e nel 2014 (a cui lo studio si riferisce) sono stati 579. E se i numeri non sono altissimi quel che è importante sono appunto gli esiti. La mortalità a 30 giorni dopo un infarto miocardico acuto curato a Teramo è dell’8,47% la percentuale più bassa d’Abruzzo insieme a quella di Pescara (7,98%) mentre, ad esempio la percentuale all’Aquila si attesta sul 14,85%. Affinando le prestazioni, per il by pass aorto coronarico isolato, la mortalità a 30 giorni è dello 0,51% la più bassa d’Abruzzo, e di molto (3,13% a Pescara, 2,32% a Chieti, 4,09 all’Aquila). In questo caso le percentuali sono “bulgare”: il 91,7% degli 84 pazienti ricoverati ha scelto Teramo.

Passando ad altra specialità, non va male nemmeno per l’ictus ischemico (496 ricoveri) per cui la mortalità a 30 giorni è dell’1,03%, per un pelo seconda in Abruzzo dopo lo 0,96% di Chieti. Quasi tutti dei 496 pazienti sono stati ricoverati nel Teramano (il 55,2% al Mazzini, 13,9% ad Atri, 8,9 al Val Vibrata, 13,5 a Giulianova).

Panorama variegato per gli interventi sui tumori maligni.Per la tiroide punto di riferimento dei pazienti teramani è l’ospedale di Atri: dei 39 ricoveri il 15,4% sono stati al San Liberatore. Il 41% dei pazienti, comunque continua ad andare a farsi curare a Pisa. Per il tumore alla mammella, solo il 23,5% delle 251 pazienti teramane ricoverate sceglie il Mazzini. Il 22,7 va a farsi curare ad Ortona, il 15,1% all’Aquila, il 10, 8% ad Atri. Fuori regione, il 10% si ricovera ad Ancona. Le percentuali “casalinghe” risalgono per il tumore al polmone: dei 71 teramani ricoverati, il 46,5% lo fa al Mazzini. Il 33,8% va però a Pescara. A questo riguardo è interessante sottolineare la mortalità a 30 giorni dall’intervento: a Teramo è dello 0,91% la migliore di gran lunga in Abruzzo insieme a quella dell’Aquila dell’0,76% (3,43% a Pescara, 3,13% a Chieti).

Passando ai tumori dello stomaco, dei 52 ricoveri di teramani, molti restano all’interno della Asl: il 48,1% avviene al Mazzini, il 15,4% ad Atri, il 9,6 a Giulianova. Non pochi scelgono la casa di cura privata villa Anna di San Bendetto, il 9,6%.

Dei 157 ricoverati per cancro al colon, la maggioranza sceglie il Mazzini 52,2%, l’8,3 al Val Vibrata e il 7,6% a Giulianova. Anche per questa patologia da non trascurare il ricorso a Villa Anna, scelta dal’8,3% dei pazienti. Riguardo al cancro al colon c’è da sottolineare la mortalità a 30 giorni fatta registrare da Teramo: il 3,09%, inferiore alle altre tre Asl che variano dal 5% di Chieti al 6,41% dell’Aquila.

Passando ad altre specialistiche, sono stati 519 i ricoveri per la frattura al collo del femore, quasi tutti trattati all’interno della Asl (36% al Mazzini, il 20,6% a Giulianova, il 18,7% al Val Vibrata e il 17,1% al San Liberatore). Interventi entro 2 giorni sono assicurati al 29,78% dei pazienti (la migliore percentuale è il 33,5% dell’Aquila).

Per quanto riguarda i parti, delle 2.476 pazienti ricoverate, il 32% va al Mazzini, il 27,6% al Val Vibrata, il 17,2% al San Liberatore. Spicca che 137 pazienti, cioè il 5,5% si sono rivolte all’ospedale di Pergola, nelle Marche. I cesarei, alla Asl di Teramo, si attestano sul 34,71% (meno di Pescara che è al 36,93% ma più dell’Aquila che è al 30,50%).

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