Sisma, il commissario: «Più personale all’Usr» 

Farabollini incontra il sindaco e i capigruppo e prende i primi impegni Priorità al rafforzamento di organico nell’ufficio che si occupa delle pratiche

TERAMO. È arrivato in città per «ascoltare» e prendere i primi impegni sulle «urgenze» di una ricostruzione troppo lenta per essere vera. Si è presentato così in Comune, nella tarda mattinata di ieri, il commissario governativo per il terremoto del Centro Italia Piero Farabollini. È stata la sua prima visita in città da quando, due mesi fa, ha assunto l’incarico al posto di Paola De Micheli e l’ha voluta dedicare a un doppio incontro istituzionale con il sindaco Gianguido D’Alberto e con i capigruppo consiliare.
«Sono qui per ascoltare», ha esordito Farabollini, «il mio ufficio vuole essere vicino ai territori: se ci consentite di lavorare, troveremo la soluzione a tutti i problemi». A cominciare, dunque, da quelli più pressanti che investono la necessità di accelerare le pratiche gestite dall’ufficio speciale. Farabollini, così come il sindaco e i capigruppo, non sono entrati nel merito della questione e in particolare del ruolo del direttore Marcello D’Alberto il cui ruolo in scadenza a fine anno è tuttora al vaglio del governatore vicario Giovanni Lolli. Il commissario, però, si detto colpito dai ritardi nella ricostruzione cosiddetta “leggera”, relativa alle abitazioni inagibili ma con danni non gravi, sottolineando che la situazione e pesante anche se non l’unica nell’area del cratere. Il primo impegno a cui Farabollini ha accennato riguarda, quindi, il potenziamento dell’Usr teramano, al quale mancano ancora più della metà degli operatori previsti sulla carta, e del personale dei Comuni impegnato nelle procedure post sisma. La direzione indicata dal commissario e che dovrebbe essere concretizzata dal governo è quella di una proroga di due anni dello stato di emergenza, con il conseguente prolungamento dei contratti in essere per i tecnici degli enti impegnati nella ricostruzione. «Il suo ruolo è più che mai politico», ha sottolineato il sindaco rivolgendosi al commissario, «perché deve fare da portavoce a livello governativo e parlamentare delle istanze e delle difficoltà del territorio. D’Alberto ha precisato di parlare non solo come rappresentante del Comune ma di tutto il cratere abruzzese, ricordando che quest’ultimo ha un peso notevolmente inferiore a quelli delle altre tre regioni coinvolte nel sisma a cavallo tra 2016-2017. «La nostra situazione non può essere ulteriormente sottovalutata», ha sottolineato, «e il senso della presenza del commissario è proprio di metterlo a conoscenza di problemi che sicuramente già conosce ma per i quali abbiamo bisogno della sua vicinanza».
La visita di ieri mattina è stata dunque l’occasione per «gettare le basi di una collaborazione duratura ed efficace», ha puntualizzato il primo cittadino richiamando anche la problematica dei tempi lunghi di rilascio agli oltre quattromila sfollati teramani dei contributi di autonoma sistemazione. Sui ritardi della ricostruzione e sull’esigenza di snellire le procedure si sono soffermati anche i capigruppo di maggioranza e opposizione che hanno chiesto a Farabollini di sostenere le iniziative tese a favorire il rientro dei cittadini nelle abitazioni rese inagibili dal terremoto. D’Alberto, che si è soffermato anche sulla problematica specifica degli interventi sulle palazzine popolari evacuate e che rischiano di desertificare quartieri come Colleatterrato, farà avere al commissario le risultanze del tavolo operativo sull’emergenza post sisma. Farabollini, per il quale è fondamentale anche la creazione di una rete tra enti, avrà così un quadro sempre aggiornato delle esigenze e delle possibili soluzioni.
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