Sit in davanti al ponte da demolire

Castelnuovo, raccolte 2mila firme per chiedere alla Provincia di salvarlo e costruirne uno più a valle

CASTELNUOVO. Non si ferma la battaglia del comitato “Un ponte per il futuro, due ponti sono meglio di uno”, costituito dai cittadini dei comuni di Cellino, Castellalto e Cermignano con lo scopo di scongiurare il progetto della Provincia di demolire e ricostruire il ponte sul fiume Vomano nello stesso luogo. Ieri mattina si è svolto il secondo sit-in all’imbocco del ponte e in due settimane sono state raccolte circa duemila firme. I cittadini chiedono chiarezza sul progetto e una maggiore informazione.

«I membri del comitato e i residenti vogliono sapere se questa nuova opera pubblica sia veramente necessaria», ha dichiarato il presidente Florideo D’Ignazio, «e a quali esigenze funzionali corrisponda. Con la chiusura del ponte tutte le attività e ditte della zona verrebbero isolate per molto tempo rischiando la chiusura». Con la costruzione di un nuovo ponte poco più a valle- come chiede il comitato - migliorerebbero i collegamenti con le aree industriali dei tre comuni, permettendo anche il transito di carichi eccezionali, il traffico al centro di Castelnuovo diminuirebbe e il vecchio ponte non verrebbe demolito ma utilizzato per il traffico leggero e ciclopedonale in assoluta sicurezza, come anche confermato dagli studi realizzati dalla facoltà di ingegneria dell’università dell’Aquila che non ha trovato criticità per i transiti di questa tipologia. La relazione di fattibilità, elaborata dall’architetto Franco Patacchini, conferma che la costruzione di un nuovo ponte, più corto e a una sola campata, migliorerebbe la viabilità e ci sarebbe una riappropriazione qualitativamente efficace per gli spazi sia del centro di Castelnuovo sia delle zone limitrofe come a Faiete, Monteverde Basso di Cellino e tutta la pianura di Montegualtieri e lo sviluppo della zona industriale. Da non sottovalutare anche i lavori che dovranno essere svolti per non tagliare la fornitura di gas che passa sotto le campate del ponte. «I fondi regionali», ha ricordato il presidente del comitato, «devono essere spesi per il bene pubblico e non per l’interesse di pochi. La nostra battaglia non si fermerà qui. Puntiamo ad arrivare a tremila firme».

Mattia Di Valentino

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