ATRI

Spara un colpo di fucile in aria per cacciare i ladri, denunciato 

L'uomo ha sorpreso nel garage un bandito che lo ha minacciato con una motosega: «L’ho fatto per spaventarli e finisco nei guai. Ma un cittadino come si deve difendere?»

ATRI. «Non auguro a nessuno di ritrovarsi in casa uno che ti punta una motosega. Io ho sparato in aria solo per spaventare e per questo finisco nei guai. Ma un cittadino come si deve difendere?». Nella regione che continua a fare i conti con assalti e rapine notturne (l’ultima a Guardiagrele), la storia di un 55enne operaio di Atri, trasforma numeri e statistiche in vita vera.
Perchè mai e poi mai avrebbe pensato di imbracciare il vecchio fucile del padre per difendere se stesso e l’anziana madre dai ladri e men che mai di ritrovarsi con una denuncia per esplosioni pericolose in luogo pubblico dopo il sequestro dell’arma. Un caso, il suo, che riaccende l’annosa polemica sulla legittima difesa dopo, tra l’altro, che dalla Camera a maggio è arrivato il via libera alla licenza di sparare di notte (provvedimento passato tra tante proteste e ora in attesa del via libera al Senato).
Ma di questo a lui poco importa. Gli basta quello che è successo nella notte tra lunedì e martedì nella vecchia casa colonica di famiglia di contrada Cona, alla periferia di Atri. «Una zona», dice, «dove in passato ci sono già stati tanti furti e dove i controlli sono sempre di meno».
Lui in quell’abitazione non ci abita ma in questi giorni è impegnato nella raccolta delle olive del suo podere e allora lui e la madre hanno deciso di rimanere a dormirci. «Intorno alle 3», racconta, «ho sentito il cane abbaiare forte e sono uscito per vedere cosa stesse succedendo con in mano il fucile di mio padre. Quando sono arrivato nel garage, comunicante con la casa, ho visto un uomo con la mia motosega venirmi incontro. Allora ho sparato in aria per spaventarlo e solo a questo punto lui è scappato dopo aver buttato a terra la motosega. In lontananza ho notato altre due persone che lo stavano aspettando e insieme sono fuggiti. Ho avuto paura per me, per mia madre anziana che quando ha sentito gli spari si è chiusa in camera». Dopo aver calmato la donna, ha chiamato i carabinieri raccontando quello che era successo. «Quando sono arrivati mi hanno detto che non dovevo sparare, che dovevo chiamarli subito», continua, «ma con quello davanti agli occhi che mi puntava una motosega io ho pensato a difendermi subito». Lui ha un regolare porto d’armi, ma il fucile con cui ha sparato risulta ancora a carico del padre morto. L’arma è stata sequestrata. «La legge è legge e va rispettata», dice l’uomo, «ma bisognerebbe scendere nel concreto, nella vita reale di tutti i giorni. Perchè quando ti svegli in piena notte e ti vedi un ladro in casa che ti minaccia con una motosega certamente non è facile pensare a quello che la legge dice. La prima cosa che fai è quella di difenderti, di difendere i tuoi cari senza far del male a nessuno nonostante quello che stanno facendo a te. Io ho cercato di fare questo, ho sparato solo per spaventare, per far scappare i ladri e ora mi ritrovo io dalla parte sbagliata. Ma questo è giusto?». Non è la prima volta contrada Cona la gente denuncia furti notturni. In passato, infatti, ci sono stati furti di televisori e anche di prodotti alimentari portati via dai congelatori delle abitazioni visitate. «Nella nostra zona hanno rubato», conclude,«purtroppo molta gente nemmeno ha denunciato. Perchè sento dire: ma tanto non succede niente. Ma io alla giustizia ci credo e sono convinto che bisogna muoversi sempre rispettando la legge. Ma penso anche che la legge debba capire chi oggi non si sente sicuro nemmeno quando è casa».
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