Stadio Fonte dell’Olmo, terreno ridotto a un campo di patate 

Visto lo stato dell’impianto le società calcistiche ritengono troppo oneroso il bando per la gestione Lamedica (Rosetana Calcio): «Non possiamo permetterci di spendere 50mila euro all’anno»

ROSETO. Un terreno che sembra un campo di patate, illuminazione a tratti carente, e uno scarico dell'acqua rotto da circa due settimane che non dà la possibilità di irrigare una parte del campo. È lo stato in cui versa lo stadio Fonte dell’Olmo, nella zona sportiva a sud di Roseto, per il quale l’amministrazione comunale ha indetto, tramite l’Asmel, un bando per l’affidamento la cui prima asta, che si è svolta a luglio, è andata deserta.
L’impianto viene considerato a rilevanza economica e il bando prevede una concessione di dieci anni per un importo a base d’asta di cinquemila euro (compresa iva) all’anno. Ma il concessionario dovrebbe sostenere anche tutte le spese relative ai consumi delle utenze, oltre a provvedere alla manutenzione ordinaria del terreno di gioco, alla pulizia dei locali e a garantire l’apertura, anche domenicale, in caso di manifestazioni promosse o patrocinate dal Comune. Un bando considerato troppo oneroso dalle società calcistiche che, attualmente, usufruiscono dello stadio per gli allenamenti e le partite. «A Fonte dell’Olmo per la messa a norma», precisa Giuseppe Lamedica, presidente della Rosetana calcio, «manca ancora il collaudo dei vigili del fuoco. Il bando è andato deserto perché è stato ritenuto dall’amministrazione comunale un impianto a rilevanza economica, e quindi qualora qualcuno si fosse aggiudicato il bando avrebbe dovuto pagare al Comune 5 mila euro l’anno per dieci anni, oltre alle utenze, stimate in circa 20 mila euro l’anno. Avrebbe dovuto pagare il custode circa 7 mila euro l’anno, e occuparsi della manutenzione del terreno di gioco, che manca da 7 anni, con una spesa stimata di circa 12-15 mila euro per farlo tornare in uno stato decente. Vorremmo sapere quale società sportiva è in grado di accollarsi quasi 50 mila euro all’anno per fare calcio». In alternativa Lamedica, insieme alle altre due società calcistiche, ovvero Universal Roseto e As Roseto Calcio (che insieme formano lo “United Roseto”), ha chiesto al Comune un affidamento diretto attraverso il quale le società si impegnerebbero a sostenere le spese di ordinaria manutenzione, la fornitura di prodotti di consumo ordinario e le spese per il custode mentre resterebbero a carico del Comune le spese per le utenze e per le eventuali manutenzioni straordinarie. Una strada che però, secondo il sindaco Sabatino Di Girolamo, non è percorribile. «È un campo a rilevanza economica», sottolinea, «e dunque devo necessariamente affidarlo tramite bando. A settembre riproporremo una seconda asta sperando che qualcuno presenti un’offerta. Per la manutenzione del terreno di gioco, se vedremo che nessuno vuole accollarsi questa spesa, allora provvederemo noi come amministrazione». Il problema delle pessime condizioni del terreno di gioco è determinato dalle tante società, anche amatoriali, costrette a utilizzare fonte dell’olmo per gli allenamenti a causa della momentanea interdizione del campo di Santa Lucia, attualmente con i lavori in corso. «A fine ottobre dovrebbe essere pronto», assicura il sindaco, «e alcune società potranno tornare a Santa Lucia. In questo modo Fonte dell’Olmo si alleggerirà».
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