«Stato di calamità per i detriti spiaggiati»

Il Comune lo chiede alla Regione. Intanto gli operatori criticano la pulizia “fai-da-te” fatta domenica

GIULIANOVA. Il grido d’allarme per lo spiaggiato depositato lungo l’arenile giuliese è stato lanciato sin dalla giornata di sabato. Tant’è che domenica mattina, nella zona nord, qualcuno ha iniziato la pulizia con dei mezzi meccanici giudicati non perfettamente idonei. A chi ha organizzato il “fai da te” sono giunte critiche pungenti Un operatore turistico ha sottolineato: «Il bobcat fatto girare in lungo ed in largo sull’arenile ha lavorato senza forche e così ha portato via più sabbia che detriti. Non è stato applicato il metodo della raccolta differenziata ed in tal modo plastica, vetro e materiale ferroso sono stati mischiati in maniera indiscriminata. Il risultato è quella di una spiaggia pseudo pulita con rimozione di 10 metri cubi di materiale di cui 8 di sabbia ed il costo maggiore caricato sulla collettività».

Ieri pomeriggio si è svolta la riunione in Comune per il problema dello spiaggiato. L’amministrazione comunale chiederà alla Regione Abruzzo di riconoscere lo stato di calamità naturale, almeno per ciò che concerne l’accumulo dei detriti sul litorale giuliese. I concessionari dovranno iniziare la pulizia costituendo accumuli lontani dalla battigia per evitare dispersione in mare. Nelle spiagge libere provvederà la municipalizzata Giulianova Patrimonio. Il conferimento in discarica avverrà in tempi successivi per evitare aggravi di costi. Infatti, allo stato attuale lo spiaggiato (legname, detriti e quant’altro) è carico d’acqua e di sabbia per cui i conferimenti sarebbero esageratamente onerosi. Intanto l’opposizione chiederà tempi e metodi di raccolta e relativo smaltimento per evitare ciò che è accaduto qualche anno fa con denunce ed esposti. Il consigliere Gianluca Antelli ha richiesto la convocazione urgente della terza commissione per trattare l’argomento.

Alfonso Aloisi

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