Stazione, sala d’attesa chiusa per paura dei vandali

Roseto, pendolari e turisti non hanno uno spazio coperto dove aspettare il treno Si lamentano soprattutto le donne: di notte è pericoloso, mettano le telecamere

ROSETO. «Sala d’attesa chiusa per porte vandalizzate». È la frase che si legge sul cartello affisso all’entrata della stazione ferroviaria di Roseto, da cui si dovrebbe accedere alla sala d’aspetto, quindi ai binari. Si dovrebbe, ma in realtà non è così perché la porta di ingresso è chiusa. Motivo? Troppi atti vandalici nella sala d’attesa, con danni alle panche e alle stesse porte, come si legge anche nell’altro cartello, questa volta esposto all’accesso dalla parte dei binari. Risultato: nessuno può più entrare nella stazione ferroviaria di Roseto.

Neppure i viaggiatori, i quali sono costretti ad aspettare il treno senza poter stare al riparo, come accade nella stragrande maggioranza delle stazioni ferroviarie. Un disagio non di poco conto per turisti e pendolari, i quali devono attendere le coincidenze all’aperto, esposti alle bizzarrie del tempo di questo periodo. «Io prendo il treno ogni mattina molto presto per recarmi al lavoro», dice una pendolare, «e posso garantire che non è affatto piacevole aspettare il treno fuori dalla stazione, soprattutto d’inverno con il freddo e quando fa buio: per una donna rappresenta un elemento di preoccupazione non da poco». Va sottolineato che la struttura è completamente chiusa perché da qualche anno la stazione di Roseto è stata inserita nell’elenco delle cosiddette ‘impresenziate’, cioè senza personale. Chi vuol partire con il treno da Roseto, dunque, si deve dotare di biglietto prima di recarsi ai binari, anche perché le macchinette automatiche si trovano all’interno della stazione, quindi è impossibile utilizzarle. Tutto quello che riguarda poi la gestione del traffico ferroviario, un tempo affidato al capostazione, oggi è affidata a dei sofisticati computer, pertanto la presenza umana risulta superflua.

Almeno sulla carta. Sì, perché molti viaggiatori, in particolare donne, non si sentono sicure, anzi hanno proprio paura quando devono aspettare il treno nella stazione vuota, soprattutto di notte. «È vero che ci sono barbari che provocano danni», ammette un’altra pendolare «ma io credo che il problema si potrebbe benissimo risolvere piazzando delle telecamere all’interno della stazione, in modo da far desistere i vandali dalle loro azioni incivili». Federico Centola

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