Tartarughine: evento eccezionale

Roseto, per gli esperti del centro studi cetacei 30 nuovi esemplari in mare

ROSETO. «Un evento straordinario dal punto di vista scientifico e zoologico». Così Vincenzo Olivieri, presidente dell’associazione “Centro studi cetacei onlus” – l’organizzazione di biologi e veterinari volontari, che ha seguito costantemente la schiusa delle tartarughe sul litorale di Roseto –, intervenuto ieri mattina nella sala giunta del Comune per tracciare un resoconto sull’eccezionale schiusa di uova di tartaruga marina “caretta caretta”, avvenuta qualche settimana nel tratto di spiaggia compreso tra gli stabilimenti “Papenoo” e “Rosa dei venti”. «Una nidiata di tartarughe marine», spiega il primo cittadino Enio Pavone , «non si era mai verificata a queste latitudini: siamo di fronte a un evento di grande rilievo scientifico, che ha portato la nostra località alla ribalta nazionale ed internazionale, oltre ad aver richiamato la partecipazione di tanti cittadini e studenti delle scuole, che hanno visitato il presidio». «Si tratta della deposizione di uova di tartaruga marina più settentrionale finora segnalata nei nostri mari», conferma Olivieri, «in quanto solitamente la “caretta” viene nelle acque basse dell’Adriatico per mangiare e svernare, in questo caso ci ha regalato un nido di 43 gusci chiusi. Di questi, oltre ad alcuni gusci rotti, cinque uova sono risultate non fecondate: in totale 30 tartarughine hanno potuto raggiungere il mare e questo non sarebbe avvenuto normalmente, per una serie di condizioni ambientali sfavorevoli».

L’esperto ha inoltre spiegato che gli esemplari memorizzano perfettamente le coordinate geografiche del luogo di nascita, pertanto torneranno sulle coste dove sono nate tra una ventina di anni. Gli esemplari nati a Roseto, quindi, potrebbero tornare a deporre nuove uova nello stesso luogo, per questo motivo l’amministrazione sta studiando la soluzione migliore per tutelare l’area interessata. (f.ce.)