Tensioni in maggioranza con il gruppo Teramo 3.0 

La richiesta di un posto in consiglio provinciale bollata come «fuga in avanti» Nuovo caso politico dopo le simpatie leghiste manifestate alle Regionali

TERAMO. «Una frettolosa fuga in avanti». Gli alleati di maggioranza in Comune bollano così l’uscita di Teramo 3.0 sulle prossime elezioni provinciali. Alla rivendicazione di un posto nel consiglio, che sarà eletto dagli amministratori comunali il 31 marzo, replicano Pd, Insieme Possiamo e Teramo vive. Secondo gli alleati di maggioranza non si è ancora discusso delle candidature della Provincia, ma le affermazioni di Giovanni Luzii, capogruppo della lista civica che esprime il vicesindaco Maria Cristina Marroni aprono comunque un caso politico.
Gli alleati ribadiscono che la maggioranza, sebbene con una «forte impronta civica», agisce in «perimetro democratico ben chiaro e definito» di fatto riferibile al centrosinistra. «Per questo non possiamo accettare iniziative dal sapore trasformistico», affermano i gruppi di maggioranza, «che riporta ad una politica dei due forni, appartenenti ad un passato a noi assai lontano e che abbiamo più volte condannato». Non è accettabile, insomma, che Luzii lasci la porta aperta a un possibile accordo con la maggioranza di centrodestra in Provincia in nome della libertà di azione politica di Teramo 3.0 al di fuori del Comune. «Abbiamo fatto la scelta chiara ed inequivocabile di sostenere Giuseppe D’Alonzo», ricordano gli alleati, «e in quell’occasione non abbiamo solo indicato un candidato presidente, ma sposato un progetto politico, un programma di mandato». Il messaggio rivolto a Teramo 3.0, già messa alla sbarra per le simpatie leghiste manifestate nelle recenti regionali, è inequivocabile. «Chi non condivide il percorso politico intrapreso lo dica chiaramente», concludono gli alleati.
Nella polemica entra anche il Movimento 5 stelle che lancia una proposta provocatoria per stemperare le tensioni interne alla maggioranza. «Anziché continuare ad attaccare il vicesindaco Marroni», afferma il gruppo consiliare pentastellato, «forse al Pd converrebbe premiare la componente di Teramo 3.0 con un assessorato in più anziché togliere l’unico che hanno». I grillini ironizzano sul fatto che gli esponenti della lista civica «alla fine sono gli unici a poter salvare l’amministrazione di Teramo tramite un contatto diretto con la nuova maggiorana di centrodestra in Regione Abruzzo». Per il Movimento 5 stelle, infatti, l’alleanza che guida il Comune da meno di un anno è già in crisi. «Nonostante il sindaco stia tentando di buttare acqua sul fuoco dei malumori in maggioranza», affermano i consiglieri Cinque Stelle, «ogni giorno si accendono nuovi focolai che rallentano l’azione amministrativa e creano grandi disagi». Nel ripercorrere i recenti dissapori che hanno caratterizzato i rapporti sopratutto tra Pd e Teramo 3.0, tra l’altro, i grillini esprimono un giudizio tranciante sull’attività dell’assessore al governo del territorio Stefania Di Padova, espressione proprio dei Dem. «Il suo operato, in alcuni casi come i lavori sul corso, e l’edilizia scolastica, sembra effettivamente consistere più di proclami che di soluzioni concrete», concludono con una frase destinata a scatenare ulteriori reazioni. La soluzione al problema, secondo il gruppo grillino, però c'è: basta dare un posto in giunta alla lista civica della vicesindaco per stemperare le tensioni.
©RIPRODUZIONE RISERVATA