Teramo, "Bella ciao" per il saluto al partigiano Salvatore Tirabovi. Polemiche per le assenze istituzionali

C’è solo la Provincia, il Comune no. Le donne della famiglia intonano il canto come ultimo saluto

TERAMO. «E le genti che passeranno ti diranno che bel fior». Le donne della famiglia Tirabovi intonano la canzone “Bella ciao” per salutare l'eroe partigiano Salvatore. Ieri pomeriggio nel santuario della Madonna delle Grazie si è svolto il funerale dell'ultimo testimone della battaglia di Bosco Martese, il primo scontro in campo aperto della Resistenza contro il nazifascismo. All'uomo, che si è spento lunedì mattina nella sua casa all'età di 94 anni, va anche il merito di aver salvato ponte San Ferdinando dalla dinamite dei tedeschi, permettendo l'indomani la liberazione della città. Gonfaloni e qualche figura istituzionale, poche in realtà - come risicata è stata la partecipazione cittadina - a rendere onore a un protagonista della storia teramana del Novecento.

"Bella ciao" per il saluto all'ultimo partigiano teramano
Sono state le donne della famihlia Tirabovi a intonare il canto al funerale di Salvatore, ultimo testimone della battaglia di Bosco Martese, il primo scontro in campo aperto della Resistenza contro il nazifascismo nel Teramano. I funerali solenni nel santuario della Madonna delle Grazie, polemica sull'assenza di rappresentanti del Comune (video di Luciano Adriani)

Il feretro di Tirabovi è stato accolto dai gonfaloni dell'Anpi provinciale e di quella di Montorio, di Teramo nostra (associazioni nelle quali Salvatore ha militato con tenacia e passione fino all'ultimo) e dagli stendardi di Comune e Provincia. Era presente il presidente della Provincia Renzo Di Sabatino vestito con la fascia blu istituzionale, mentre nessun rappresentante del Comune ha preso parte alla funzione. In forma privata invece hanno partecipato l'ex sindaco Angelo Sperandio e alcuni esponenti della Cgil tra cui il segretario provinciale Giovanni Di Timoteo. A porgere l'ultimo saluto c'erano anche i ragazzi di Azione Antifascista. Durante l'omelia il sacerdote ha ricordato come Tirabovi fosse anche un uomo di fede, molto devoto alla Madonna del santuario.

E al termine della funzione Sandro Melarangelo ha preso la parola tracciando un ritratto dell'amico e compagno di tante battaglie. «Era un uomo molto riservato e non si è mai fatto avanti per avere le dovute onorificenze», ha commentato, raccontando l'episodio dello sminamento del ponte «che di fatto salvò anche largo Madonna delle Grazie e parte di Teramo est. Caro Salvatore», ha aggiunto il professore, «hai chiuso gli occhi nei giorni in cui il Ministero ha stanziato i fondi per il recupero del teatro romano», riferendosi a un'altra questione alla quale Tirabovi teneva molto.

All'uscita del feretro dalla chiesa, dopo l'ultima benedizione, sono partiti un applauso e il canto partigiano intonato dalle donne Tirabovi, canto che ha coinvolto tutti i presenti. La salma è stata trasportata al cimitero di Cartecchio per la tumulazione, oggi alle 17.30 sempre nella chiesa di Madonna delle Grazie si terrà la funzione di riuscita.

Emanuela Michini

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