Teramo: black out alla Asl, spunta un piano B 

Computer fuori uso dai sei giorni e attività paralizzata negli ospedali forse fino a domani (mercoledì 30), adottata nel frattempo la strategia alternativa con il ritorno dei moduli cartacei. Anaao: ci voleva un sistema di sicurezza

TERAMO. "Un guasto davvero critico" e che, anche a detta dei tecnici informatici di esperienza che se ne stanno occupando, "è assolutamente inusuale, tanto da rendere estremamente difficoltoso e temporalmente indefinito, il ripristino dei dati". Di qui la necessità, dopo sei giorni di black out, di un piano B: il ritorno alla compilazione di moduli con carta e penna. Lo preannuncia la Asl di Teramo, "vittima" anche lei, come tutti gli utenti, del blocco informatico che paralizza le attività di prenotazioni e pagamenti ticket delle visite mediche anche negli ospedali di Giulianova e Sant'Omero. I tecnici del Ced, quelli della Iasi, proprietaria del programma Sisweb andato in blocco per la rottura di tre dischi rigidi nel giro di pochi giorni, e quelli della Oracle di Roma che “da remoto” stanno dando consulenza, sono al lavoro giorno e notte.

"Dopo una lunga riunione tra la Direzione strategica, i direttori di Dipartimento, i tecnici informatici e i rappresentanti della Software house di supporto alla Asl di Teramo nella gestione del sistema informativo dei Centro unico di prenotazione (Cup)", si legge in una nota dell'azienda sanitaria, "è stata messa a punto una procedura organizzativa di emergenza che consentirà, tramite l’uso di sistemi alternativi, di ripartire con l’erogazione di tutte le prestazioni, comprese quelle di Laboratorio Analisi, nella tarda mattinata di domani, mercoledì 30. Persisterà qualche difficoltà solo nell’area delle prenotazioni che saranno comunque accettate dai Cup".

Come funzionerà il piano B? Chiarisce la stessa Asl: "Gli utenti che hanno impegnative con classi di priorità “Urgente” e “Breve”, saranno presi in carico direttamente dalle strutture che erogano le prestazioni richieste, sempre passando prima da uno sportello Cup che fornirà tutte le indicazioni necessarie. Gli utenti che devono eseguire prestazioni in tempi non urgenti, saranno comunque accolti nei Cup e potranno essere inseriti in una lista cartacea, in attesa di essere richiamati telefonicamente per definire con esattezza la data e l’ora dell’appuntamento". In questi disagi spunta copmunque una buona notizia: la Asl di Teramo infatti scusandosi di nuovo con i cittadini li rassicura sul funzionamento di tutti i servizi, già dalla giornata di domani, mercoledì 30.

La riunione era stata convocata dal direttore amministrativo Maurizio Di Giosia per approntare una strategia alternativa. Il problema maggiore è che ormai da anni le procedure in quasi tutti i reparti sono informatizzate. Dalla registrazione degli interventi chirurgici al ricovero e alla dimissione dei pazienti. Peraltro nei vari settori non ci sono più nemmeno i supporti cartacei dove riportare l’attività. Tutto questo ha portato fortissimi rallentamenti nei pronto soccorso, bloccata per tre giorni pieni l’attività del laboratorio analisi per i prelievi agli esterni.

Nel frattempo la segreteria aziendale Anaao ha preso posizione sui problemi a operatori e utenti «che insieme ai disservizi amministrativi (appuntamenti saltati, impossibilità di ottenere prestazioni prenotate e di regolarizzazione amministrativa ecc.) hanno scontato gravi ritardi nelle prestazioni dei pronto soccorso per inevitabili rallentamenti dovuti all’impossibilità di usare il sistema gestionale preposto alla registrazione al triage, alla compilazione delle richieste di esami e consulenze e il seguente accesso ai referti. Gli operatori sanitari hanno ben compreso la portata di questo disastro informatico e si sono mobilitati cercando di ridurre i disagi all’utenza e al proprio lavoro, tornando a usare supporti cartacei ormai abbandonati, peraltro in assenza di un’esplicita modalità e modulistica sostitutiva non informatica prevista dall’azienda». La speranza è che i dati non vadano persi. « Per il futuro sollecitiamo la predisposizione di un sistema di “Disaster Recovery” adeguato. Consapevoli dell’eccezionalità dell’evento, auspichiamo che non sia la dirigenza medica a farsi carico del disservizio e delle problematiche incontrate con l’utenza».