dal ruzzo

Teramo, bollette acqua, in arrivo un secondo aumento

Se l’Authority darà l’ok ci sarà un conguaglio per il 2014. Forlini: ma le nostre tariffe restano fra le più basse d’Italia

TERAMO. Un aumento medio di 30 euro a famiglia. Con la possibilità, però, di un ulteriore conguaglio per applicare l’aumento al 2014. Il Ruzzo spiega i motivi del rincaro del 19% delle tariffe che i clienti hanno trovato nelle bollette in arrivo in questi giorni.

Sostanzialmente, quello che i vertici del Ruzzo preferiscono definire “adeguamento”, interessa la parte della tariffa destinata agli investimenti su reti e depuratori. Un adeguamento approvato dall’Ato e ora al vaglio dell’Autorità per l’energia, il gas e il servizio idrico. Se ci sarà anche l’ultimo via libera scatterà anche l’adeguamento relativo al 2014, in bolletta. Nonostante il rincaro, però le tariffe del Ruzzo restano fra le più basse d’Italia. Tengono a rimarcarlo il presidente del Ruzzo, Antonio Forlini, e il direttore dell’Ato, Pasquale Calvarese. «Per una famiglia media dal consumo di 150 metri cubi all’anno la rideterminazione», spiega Calvarese, «comporta la spesa di 227 euro, mentre, ad esempio, ad Avezzano la stessa famiglia spende 258 euro, all’Aquila 241 e a Pescara 247. La media nazionale del 2013, secondo Federconsumatori è di 241 euro».

L’aumento si accompagna, precisa Forlini a un percorso di spending review «individuato nel piano industriale, ad esempio con un progressivo ricordo a procedure telematiche» che consentono di risparmiare sul personale ad esempio nel controllo dei depuratori. Ma anche tagliando «del 30% i compensi del consiglio d’amministrazione: lo stesso presidente si è ridotto il compenso annuo da 27mila a 20mila euro. Meno spese, dunque, più investimenti per il gestore del servizio idrico «che oggi» sottolinea il presidente, «può dire di aver scongiurato il rischio fallimento e compiuto già una parte del percorso che la dovrà portare a completare l’operazione di risanamento».

Risanamento che però sarà abbinato ad un miglioramento del servizio. Da qui l’esigenza dei lavori. «I nuovi investimenti, in parte programmati e in parte già avviati», sottolinea Forlini, «serviranno non solo a migliorare sempre di più la qualità dell’acqua ma anche a ridurre progressivamente il rischio di rotture nelle condutture con sistematici interventi di manutenzione straordinaria». Ecco l’appalto, imminente, per rifare l’adduttrice danneggiata da una frana a Pastino, ad esempio. O il controllo sulle perdite della rete in particolare a Martinsicuro, che l’estate scorsa ha sofferto di black out idrici. Ma anche i lavori per eliminare le 400 fosse Imhoff ancora esistenti nelle zone interne, un’opera enorme che si sta concordando con la Regione. E proprio quest’ultima, fa notare Calvarese, ha fatto un forte investimento sul servizio idrico, finanziando con 33 milioni dello Sblocca Italia la nuova adduttrice per la costa e altri lavori con i fondi Fas. Non a caso nel 2015 sono state effettuate le gare d’appalto per il nuovo depuratore di Alba Adriatica e il primo lotto di quello di Tortoreto Lido, nonché l’eliminazione di piccoli impianti di Civitella e Villa Lempa e una serie di interventi minori su altre linee.

Per dare le gambe al mega piano di investimenti, però, c’è bisogno di nuovo personale. Attualmente i dipendenti sono 250 ma Forlini fa notare che, come in molti enti pubblici, c’è un’alta percentuale di assenteismo (12%) a cui si sommano molti ricorsi ai permessi della legge 104 e part time. Quindi prevede di fare entro giugno 2016 25-30 assunzioni, soprattutto di personale tecnico come ingegneri e geometri. «Dovremmo fare dei concorsi», annuncia il presidente, «una volta che l’Assi, l’assemblea dei sindaci per il servizio idrico integrato, avrà validato e approvato tali fabbisogni». Infine Forlini dà notizia di un accordo transattivo con il Comune di Teramo dal valore di 400mila euro fra crediti (bollette) e debiti (mutui): ne seguiranno altri con lo stesso Comune e con altri.

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