Teramo calcio, spunta l’ipotesi di gestire il campo Acquaviva 

Se n’è parlato con il Comune, che non ha i soldi per realizzare nell’impianto i lavori necessari  Intanto per la sede del centro sportivo biancorosso la prima opzione resta Piano d’Accio

TERAMO. In attesa di costruire il centro sportivo di proprietà che è tra i suoi grandi obiettivi, ma richiede tempi lunghi, il Teramo calcio del nuovo corso targato Iachini potrebbe prendere in gestione il campo comunale dell’Acquaviva realizzandovi quei lavori – adeguamento degli spogliatoi e realizzazione di una tribuna – che metterebbero a posto l’impianto già ora utilizzato dalle giovanili biancorosse. Se n’è parlato giorni fa tra Franco Iachini e l’assessore comunale allo sport Antonio Filipponi, che dice: «Il campo dell’Acquaviva ha bisogno di interventi per i quali l’amministrazione comunale non ha i fondi. Per il Comune è importante dare in gestione a privati tutti gli impianti sportivi e per l’Acquaviva il Teramo è ovviamente interessato, essendo quella la “casa” attuale delle sue squadre giovanili. Una gestione del Teramo farebbe comodo a tutti, sempre però mantenendo un’impostazione di carattere sociale per le tariffe che pagherebbero al gestore le altre società interessate a giocare all’Acquaviva».
Sul campo che – dismesso il vecchio Comunale – è diventato il più centrale della città c’era già una proposta di project financing del Teramo targato Campitelli. Proposta che non si è mai concretizzata, ma potrebbe tornare d’attualità con Iachini. Quest’ultimo, nel frattempo, cerca anche fuori dal comune di Teramo un’area per realizzare il centro sportivo. Ma la sua prima opzione – vista la vicinanza sia alla città che soprattutto allo stadio Bonolis – resta il terreno di Piano d’Accio, subito a monte del centro commerciale e sotto la sede universitaria di Veterinaria, dove doveva sorgere un albergo e ora c’è un parco fotovoltaico. Il problema è che il privato che è proprietario di gran parte dell’area avrebbe chiesto un prezzo ritenuto troppo alto dal Teramo e la trattativa si è arenata. «Alcune parti dell’area che serve al Teramo sono del Comune», chiarisce Filipponi, «e altre dell’università. Da parte nostra e dell’ateneo non ci sarebbero problemi a darle per il centro sportivo, ma il grosso del terreno è privato».
Il sindaco Gianguido D’Alberto aggiunge: «Noi siamo a disposizione per svolgere un ruolo di mediazione. Spero che il privato capisca che venderebbe il terreno per un progetto che ha una valenza sociale, non per qualcosa che ha scopo di lucro».(d.v.)
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