Teramo, cardiochirurgia: quattro persone salvate in un giorno

All'ospedale Mazzini il reparto diretto da Carmine Villani ha affrontato giovedì scorso in poche ore una sequenza di gravi urgenze. Due operazioni in contemporanea su dissecazioni dell’aorta, eseguite da personale anche fuori orario

TERAMO. Quattro interventi salvavita in emergenza in un solo giorno.Una bella prova di organizzazione e professionalità che la cardiochirurgia teramana ha superato a pieni voti. L’affiatato team diretto da Carmine Villani giovedì scorso ha eseguito nell’arco di poche ore quattro complessi interventi su altrettanti pazienti teramani.

Tutto è iniziato alle 5,30 del mattino quando si è presentata la prima urgenza: un infarto acuto per cui è stato necessario un intervento di bypass su V.C. 64enne. L’intervento è andato a buon fine e il cardiochirurgo, Ugo Minuti, ha smontato, dopo aver fatto il turno di pomeriggio e notte.

Ma alle 11,30 c’è stato un altro infarto, per cui l’equipe della cardiochirurgia è tornata torna in sala operatoria per fare un altro intervento di bypass ad A.S. 58 anni. Fin qui, una giornata impegnativa ma tutto sommato routine per il reparto del Mazzini.

Ma nel pomeriggio, quasi in contemporanea, sono scattate due emergenze molto complesse. Un paziente, F.D. di 46 anni, che accusava un forte dolore al petto, è arrivato in ospedale. Gli specialisti ci hanno messo poco a fare la terribile diagnosi: presentava una dissezione (cioè una slaminatura, lo stadio immediatamente precedente alla rottura) dell’arco aortico, uno “snodo” fondamentale per tutto il sistema sanguigno e cerebrale. E pochi minuti dopo l’entrata in sala dell’equipe diretta da Villani per un’operazione che si è protratta fino alle 3,30 del mattino successivo, ecco che si è presentata la seconda emergenza.

Dissezione dell’aorta discendente per C.P, una paziente di 53 anni. Si tratta di una patologia, anche questa gravissima, che si può trattare con un intervento in tandem fra la radiologia interventistica e la cardiochirurgia, secondo un protocollo già sperimentato da tempo al Mazzini. Così il primario della radiologia Vincenzo Di Egidio, ha chiamato il cardiochirurgo che era smontato dalla notte, Ugo Minuti, e che aveva fatto fronte alla prima emergenza e gli ha chiesto di rientrare per affrontare l’intervento insieme.

Ed è iniziato il secondo intervento, possibile grazie all’abnegazione di tutto il personale, medico e non medico, che ha lavorato ben oltre il normale orario. Infatti si è protratto fino alle 1,30 di notte. In sostanza gli specialisti hanno sistemato un’endoprotesi, cioè uno stent coperto che ha avvolto l’aorta dissecata. Il sistema per posizionare l’endoprotesi è complesso: i cardiochirurghi hanno dovuto isolare l’arteria femorale da dove si è entrati per arrivare fino all’aorta. Un esempio virtuoso, quanto è accaduto giovedì, di collaborazione e interazione fra radiologia, cardiochirurgia, rianimazione cardiochirurgica e rianimazione generale. Tutti e quattro i pazienti ora stanno meglio. (a.f.)

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