Teramo che non va: da Facebook nasce un’associazione

“La città che nessuno racconta” scende nel concreto e crea “Le formiche” per aiutare a risolvere i problemi

TERAMO. Dal gruppo Facebook “La città che nessuno racconta” nasce un’associazione culturale per migliorare Teramo e provincia. Con i suoi 1.500 membri, le continue segnalazioni sui problemi di Teramo ma anche sugli eventi che si svolgono tra le sue mura, la bacheca virtuale del gruppo da 6 mesi a questa parte rappresenta una delle finestre più attive sulla città e il territorio che la circonda. Dopo alcuni incontri dal vivo, l’annuncio è arrivato sul social network due giorni fa direttamente dal presidente della nuova associazione “Le Formiche”, Filippo Flocco, stilista teramano.

«Dopo 6 mesi ci è sembrato giusto e doveroso costituirci in associazione perché alcuni hanno espresso il desiderio di fare concretamente, non solo di leggere e di scrivere su un gruppo che considerano uno spazio aggregativo. Così abbiamo pensato di creare una sezione più operativa coadiuvando e colmando, dove ce ne fosse il bisogno, le mancanze che sono state evidenziate nel corso del tempo», ha spiegato il neopresidente, «il gruppo Facebook “La città che nessuno racconta” si inserisce in un momento storico in cui la gente sembra aver bisogno di essere ascoltata, forse per uno strappo tra l’amministrazione e la cittadinanza. Sul social network le persone hanno potuto raccontare ciò che gli piaceva e ciò che gli piaceva meno della città dove vivono». Mentre le iniziative in cantiere e i componenti del direttivo saranno presentati ufficialmente in una conferenza stampa nei prossimi giorni, “Le formiche” si sono già attivate prendendo parte ieri al loro primo evento come partner al convegno “Teramo verso rifiuti zero”, organizzato dall’associazione “Zero Waste Teramo” , per supportare la cultura del riutilizzo. Accanto a piccole manifestazioni per promuovere il decoro urbano e la qualità della vita in città, è già in cantiere una possibile collaborazione con A.Li.Co-D, con un progetto incentrato sulla libertà dalle co-dipendenze. Anche la scelta del nome dell’associazione, “Le formiche”, non è stata casuale, come spiega ancora Flocco: «La formica è il più piccolo tra gli animali operosi ma uno dei più attivi e fedele al concetto che nessuno è unico solutore di un problema ma tutti assieme possono diventarlo e ottenere grandi risultati. Per questo, ci è abbiamo voluto omaggiarlo con questo simpatico rimando». L’obiettivo dell’associazione è infatti partire da piccoli progetti nel campo della cultura e dell’arte, ma anche dell’istruzione e delle politiche sociali, senza dimenticare lo sport, l’ambiente e l’ecologia.

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