La cocaina sequestrata all'aeroporto di Fiumicino e destinata all'organizzazione teramana

Teramo, cocaina pura dal Sudamerica: in trappola due italiani e una colombiana

Dopo il sequestro di 5 chili di droga all'aeroporto di Fiumicino le indagini della squadra mobile teramana hanno portato alla luce l'esistenza di un'organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di stupefacenti

TERAMO. Cocaina purissima dal Sudamerica: due persone in carcere e una donna colpita da obbligo di dimora. A scoprire il traffico internazionale di droga dalla Colombia gli uomini della squadra mobile della Questura di Teramo che, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno condotto un'indagine complessa che ha permesso di smascherare un'organizzazione criminale. Le tre persone colpite dalle misura cautelari emesse dal gip di Teramo Domenico Canosa sono due italiani e una colombiana. Le fonti di prova che hanno permesso di accertare l’esistenza, nel territorio della provincia di Teramo, di una ben organizzata attività di importazione di sostanze stupefacenti del tipo cocaina sono consistenti e hanno preso le mosse dall’arresto di un cittadino italiano residente in provincia di Teramo all’aeroporto di Roma-Fiumicino, con al seguito una valigia contenente circa 5 chilogrammi di cocaina purissima. Le complesse attività investigative, comprensive anche di attività tecniche di intercettazione telefonica su alcune utenze e di intercettazione ambientale operata a bordo delle auto in uso ad alcuni degli indagati, consentivano di individuare gli organizzatori dell’importazione dello stupefacente. Inoltre, l’attento ed encomiabile lavoro della squadra mobile teramana ha permesso di effettuare, nel corso dei mesi di indagine, un altro sequestro di stupefacente nei confronti degli indagati. Nel corso dell’attività investigativa si accertava, dunque, che il gruppo criminale, con la collaborazione di alcune persone dimoranti in Perù, era in grado di contrattare l’acquisto per la successiva importazione dal Sudamerica di partite di stupefacente del tipo cocaina. I destinatari delle odierne misure cautelari sono soggetti di elevata pericolosità, gravati da precedenti denunce per gravi reati, tra i quali anche precedenti reati proprio in materia di sostanze stupefacenti. I reati contestati siano aggravati sia ai sensi dell’articolo 80 del Decreto del Presidente della Repubblica n. 309/1990, in quanto dallo stupefacente importato si sarebbero potute ricavare circa 27.000 singole dosi di cocaina, e dall’articolo 4 della legge 146 del 2006, in quanto si tratta di un reato consumato da un gruppo criminale organizzato impegnato in attività criminali in più Stati (reato transnazionale).