Controlli nelle case lesionate

Teramo, i furbetti del terremoto salgono a dieci 

Truffa dell’autonoma sistemazione, scoperti altri casi. Si allarga l'inchiesta della Procura

TERAMO. Nel territorio comunale di Teramo ci sarebbero, finora, una decina di casi di “furbetti del terremoto”, ovvero di famiglie che non avrebbero lasciato le proprie abitazioni nonostante la dichiarata inagibilità delle stesse e l’ordinanza di sgombero conseguente, e che percepirebbero indebitamente il contributo per l’autonoma sistemazione (Cas). Lo ha dichiarato ai microfoni di SuperJ ieri il comandante della polizia municipale Franco Zaina, che sta coordinando i controlli degli agenti su chi ha presentato istanza di contributo.
Secondo quanto riferito da Zaina, finora la polizia municipale ha controllato circa 300 delle 1.200 istanze di contributo presentate da destinatari di ordinanze di sgombero. I primi quattro-cinque casi di presunta irregolarità sono emersi un paio di mesi fa e, a seguito delle segnalazioni inviate dai vigili urbani alla Procura della Repubblica, è stata aperta un’inchiesta per truffa ai danni dello Stato di cui il Centro ha riferito nell’edizione del 27 agosto scorso. Ora, continuando i controlli, sono emersi altri casi che certamente andranno a ingrossare il fascicolo aperto dalla magistratura.
L’ipotesi di reato contestata ai “furbetti” è la truffa aggravata ai danni dello Stato. Aggravata perché si basa su una falsa attestazione. Nell’istanza che si deve presentare per avere il Cas, infatti, bisogna dichiarare il domicilio nel quale si è andati a risiedere dopo che è stata dichiarata l’inagibilità della propria abitazione. A quanto pare le famiglie finite sotto inchiesta avrebbero dichiarato di essere andate ad abitare da parenti, condizione per la quale è comunque prevista l’erogazione del contributo (che può arrivare fino a 900 euro mensili). Ma in realtà non si sarebbero mosse dalle proprie abitazioni, o meglio vi sarebbero rientrate dopo un breve periodo trascorso fuori, confidando evidentemente nel fatto che non ci sarebbero stati controlli. Per gli indagati, se i fatti verranno accertati in tribunale, oltre alla truffa ai danni dello Stato scatterà anche il reato di inosservanza dei provvedimenti dell’autorità, visto che sono rimasti in casa propria nonostante un’ordinanza del sindaco imponesse loro di lasciarla causa inagibilità.
È facile prevedere, visto che i vigili urbani hanno controllato finora solo un quarto delle istanze pervenute, che nel vasto territorio comunale teramano verranno scoperti altri “furbetti”.(d.v.)
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