incendio doloso

Teramo, il rogo all'Iperfrutta è stato appiccato dai ladri

L’allarme dato dal titolare, passato a controllare il magazzino dopo altri furti. La famiglia: migliaia di euro di danni

TERAMO. Il giorno dopo il rogo, la famiglia Panichi conta i danni e cerca di darsi delle spiegazioni. Ormai è certo che l’incendio di lunedì sera negli uffici del magazzino dell’Iperfrutta a Villa Mosca sia scoppiato durante un tentativo di furto. La porta d’ingresso infatti risulta forzata. La cosa non stupisce i proprietari dell’ingrosso, finora oggetto di decine di furti e tentati furti.

«Proprio tre giorni fa abbiamo subito un tentato furto», racconta Lorenza Panichi, figlia del titolare Giuseppe, «ma i ladri furono messi in fuga dall’antifurto. Tant’è che lunedì sera, poco dopo le 21,30 mio fratello è passato davanti al magazzino per controllare che fosse tutto a posto. E si è accorto che usciva del fumo dal tetto. Così ha dato l’allarme prima che le fiamme si propagassero dagli uffici al magazzino, dove c’e merce infiammabile come l’olio: avremmo dato fuoco a tutta Villa Mosca». E’ la constatazione amara di chi quasi quotidianamente è oggetto delle mire dei ladri. «Il danno è enorme», continua Panichi, «sono distrutti i computer, i condizionatori, i mobili, l’impianto elettrico, oltre a tutti i documenti e i libri contabili. Decine di migliaia di euro, anche se stime precise non ne abbiamo fatte. Non so come faremo, siamo esausti».

leggi anche: Teramo, rogo al magazzino della frutta L’allarme è scattato ieri sera intorno alle 22 quando ha preso fuoco lo Specialfrutta di Villa Mosca Le fiamme hanno danneggiato gli uffici: sul posto le squadre dei pompieri e la polizia

Tantopiù che l’Iperfrutta non ha un’assicurazione contro l’incendio. E se nel tentativo di furto di qualche ora prima l’allarme era scattato, questa volta non è stato così. Nè si sono accorti di qualcosa i vicini, che spesso segnalano presenze sospette davanti al magazzino. «Il fatto è che la zona è buia, era pure passata una pattuglia ma non ha visto niente», aggiunge Lorenza Panichi. E non ci sono nemmeno telecamere di sicurezza. «Non si capisce se è stato un dispetto dei ladri, che non hanno trovato soldi: la cassaforte l’abbiamo trovata chiusa, ma tanto non c’erano soldi dentro. O se è stato un caso, magari un ladro ha buttato una cicca ed è andato tutto a fuoco. Meno male che non ci sono state vittime, nelle vicinanze ci sono palazzi con bambini».

La figlia del titolare è provata, il tono della voce è preoccupato. Ma poi ha un sano scatto d’orgoglio: «Ma noi siamo nati per lottare e lotteremo. Appena possiamo aggiustiamo tutto, ricompriamo i mobili e rimettiamo in piedi l’ufficio. Non ci piegheremo, vorrà dire che i nostri ragionieri si faranno un po’ di ferie». Sull’incendio indagano, su due fronti diversi, i vigili del fuoco e la polizia. I vigili del fuoco sono intervenuti in forze per spegnere le fiamme, mettere in sicurezza il magazzino e ora rimetteranno un rapporto alla magistratura su quelle che ritengono essere le cause dell’incendio. Nel frattempo la squadra mobile sta indagando per identificare i ladri e capire se abbiamo appiccato il fuoco. (a.f.)