Teramo, il sindaco ordina: recintate il campanile del Duomo

Il provvedimento ha lo scopo di studiare la lesione causata dal sisma vicino all'orologio

TERAMO. L’onda lunga dei terremoti che si sono susseguiti tra l’agosto del 2016 e il gennaio di quest’anno colpisce anche il monumento simbolo di Teramo, la cattedrale, e in particolare il suo campanile.
L’ORDINANZA. Il sindaco Maurizio Brucchi ha ieri emanato un’ordinanza con la quale interdice l’uso della torre campanaria della basilica cattedrale di Teramo. «Il provvedimento», si legge in una nota del Comune, «viene assunto all’esito della conferenza di servizi dello scorso 23 ottobre alla quale hanno partecipato, oltre al Comune, la Soprintendenza all’Archeologia e Belle Arti d’Abruzzo e la Curia vescovile Aprutina; nel corso della riunione, si prendeva atto della proposta di installare una recinzione di sicurezza, formulata dai progettisti incaricati dalla curia - l’architetto Luca Falconi Di Francesco e l’ingegnere Gabriele Di Felice Ardente - da allocarsi alla base del campanile».
LE VERIFICHE. Va subito chiarito che questa recinzione non serve a tutelare i passanti da eventuali crolli o distacchi, ma a svolgere un’attività di verifica diretta sulla lesione creata dal sisma nella parte alta del campanile, tra le campane e l’orologio. La Curia di Teramo aveva avviato da mesi una attività di monitoraggio della cattedrale e in particolare della torre, svolta da vigili del fuoco e Protezione civile, nel corso della quale si era anche fatto ricorso alle immagini riprese da un drone. Ora i tecnici di fiducia del vescovo ritengono necessarie attività più puntuali e precise sulla struttura. In sostanza, si dovrà installare una gru che permetta ai tecnici di visionare la lesione da vicino. Svolta questa attività si deciderà se fare o meno la messa in sicurezza, ovvero se ingabbiare o meno, e se in tutto o in parte, la torre. L’ordinanza dispone anche il monitoraggio della lesione dell’arco trionfale e della lesione del pilastro della navata destra della cattedrale, rilevate nel corso delle verifiche.
LE SCUOLE. Intanto, da parte del Comune è caccia a ulteriori fondi per rendere sicure le scuole. Dopo la visita del nuovo commissario alla ricostruzione Paola De Micheli l'amministrazione comunale ha ridefinito la strategia per rispondere all'emergenza sull'edilizia scolastica. Obiettivi e adempimenti tecnici e burocratici destinati a ricalibrare gli interventi sono stati definiti ieri mattina nel corso di un incontro tra il sindaco Brucchi e i dirigenti degli uffici interessati. L'attenzione è stata concentrata sul reperimento di risorse da destinare alla costruzione di nuove scuole o all'adeguamento sismico di quelle attualmente in uso tramite l'adesione a una serie di bandi indicati dal commissario. Il Comune aderirà a quello pubblicato dal ministero dell'Università, che scadrà il 18 novembre, per la creazione di mini poli scolastici riferiti alla prima infanzia. «L'acquisizione dei finanziamenti disponibili», sottolinea il primo cittadino, «ci permetterà di mettere in cantiere interventi su asili nido e materne con una prima manifestazione di volontà e la successiva elaborazione dei progetti». Un altro bando ministeriale di prossima emissione finanzierà interventi di adeguamento e miglioramento sismico di strutture scolastiche esistenti. «Tra i requisiti di partecipazione sono richiesti gli indici di vulnerabilità delle strutture», osserva il primo cittadino, «e su questo siamo avvantaggiati perché li abbiamo elaborati per tutte le scuole». I dati raccolti sono in corso di validazione da parte del Cnr, ma per completare la procedura preliminare il Comune affiderà ai professionisti che hanno calcolato il grado di resistenza delle scuole il compito di stilare progetti di massima da inviare al ministero. Il terzo canale di finanziamento nel mirino dell'amministrazione è il piano regionale sull'edilizia scolastica, che stanzierà contributi per la costruzione di nuove scuole e l'adeguamento di quelle in funzione. (d.v.-g.d.m.)
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