L'ospedale Mazzini di Teramo

Teramo, mamma "dona" fegato e reni 

Morta a 48 anni, decisivo il consenso dei figli. La Rianimazione del Mazzini: «Espianti più che raddoppiati rispetto all’anno scorso»

TERAMO. Una speranza di vita per due persone malate che nasce da una morte prematura, la solidarietà che vince sul dolore. C’è tutto questo nella vicenda di S.D.P., una donna ascolana di 48 anni morta  nell’ospedale Mazzini di Teramo a seguito di un’ischemia cerebrale e i cui figli, due giovani poco più che maggiorenni, hanno autorizzato la donazione degli organi. All’alba rianimatori e chirurghi del Mazzini hanno eseguito il prelievo d’organi sulla donna, che si è sentita male sul luogo di lavoro, in Val Vibrata, ed è arrivata in Pronto soccorso a Sant’Omero già incosciente il 5 dicembre scorso. Ricoverata prima in Neurologia al Mazzini e poi in Rianimazione il 7 dicembre, l’8 è stata sottoposta ad accertamento di morte. Poi l’assenso dei figli alla donazione e il prelievo: il fegato è andato a Modena e i reni all’Aquila.
Nadia Carbuglia, il medico della rianimazione che ha seguito l’espianto,  fa  il punto sulle donazioni di organi al Mazzini nel 2017: «Finora abbiamo fatto otto prelievi multiorgano e uno solo di cornee. Rispetto al 2016, quando i prelievi erano stati quattro, li abbiamo più che raddoppiati».(d.v.)
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