Teramo: piede ricostruito all’operaio ferito sul lavoro

I chirurghi del Mazzini con terapie innovative evitano l’amputazione dell’arto

TERAMO. Con pazienza certosina e applicando una serie di tecniche innovative gli hanno salvato il piede. Quando il 18 maggio operaio di 52 anni di un comune teramano  è arrivato al Pronto soccorso dell’ospedale di Teramo con un gravissimo trauma da schiacciamento al piede destro, la prospettiva più probabile era l’amputazione. All’operaio, mentre era al lavoro, era passato sul piede un pesante muletto.
È arrivato al Mazzini con un piede scarnificato: cute e sottocute erano perse. «Una decorticazione completa del piede», spiega il primario facente funzione della chirurgia, Maurizio Brucchi, «era rimasta solo la struttura ossea e qualche brandello carne». Appena arrivato al pronto soccorso, è stata vagliata anche l’ipotesi di trasferire il paziente in un centro specializzato nella chirurgia del piede, ma non c’era posto. «Con il nostro chirurgo plastico Guido Torresini (nella foto)», aggiunge il primario, «abbiamo deciso di trattarlo qui. In una prima fase è stato operato e gli sono state amputate tutte le falangi, ma non il piede e avampiede. Poi abbiamo sottoposto il piede per un mese alla “Vac therapy”, un macchinario che aspira le secrezioni, mantiene il piede asciutto e facilita la guarigione. E’ stata in sostanza facilitata la rigenerazione dei tessuti e la settimana scorsa abbiamo sottoposto il paziente a un secondo intervento: abbiamo rivestito il piede con una matrice dermica – un tessuto di origine bovina – che ha il compito di riformare il derma, cioè il tessuto sottocutaneo». Fra un paio di settimane, appena il derma aderirà perfettamente al piede, inizieranno gli interventi di innesto cutaneo: sarà un innesto omologo di cute presa in altri parti del corpo. Di questi interventi ne serviranno un paio. «E’ stato, e sarà, un decorso lungo, seguito giorno per giorno con dedizione da tutto il personale», conclude Brucchi, «ma abbiamo evitato l’amputazione e il paziente potrà riprendere a camminare: la stabilità è data dall'avampiede». (a.f.)
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