Terremoto, 7 scosse nel Teramano

Tutte molto profonde e concentrate in tre giorni, l'epicentro sotto i Monti della Laga. Gli esperti: nessun rischio, rotture piccolissime e a profondità superiori ai 15 chilometri (foto: il diagramma del sismografo)

TERAMO. Sette scosse. Tutte ad una notevole profondità rispetto alla superficie terrestre e di intensità inferiore ai 3 gradi di magnitudo. Ma tutte concentrate nella stessa zona del Teramano: i Monti della Laga. E in un arco di tempo breve, appena tre giorni. A scorrere la lista degli eventi sismici in Italia, pubblicata sul sito dell'Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia), balza immediatamente agli occhi che le ultime scosse sono tutte localizzate nello stesso distretto sismico: la fascia montuosa della parte occidentale della provincia di Teramo. Cioè l'entroterra che confina con la provincia dell'Aquila e, a Nord, con le Marche. Nessun danno a immobili, infrastrutture e tantomeno alle persone. Ma il fenomeno va analizzato per la frequenza e la localizzazione.

NESSUN ALLARME. Sgomberiamo subito il campo dagli allarmismi perché gli esperti di sismica spiegano al Centro che si tratta di rotture piccolissime, a profondità superiori ai 15 chilometri (fatta eccezione per un solo caso a 11 km) e, soprattutto, di bassa magnitudo secondo la scala Richter. Parliamo quindi di rotture di pochi centimetri, molto profonde e il cui risentimento sulla superficie può essere dovuto al fatto che si tratterebbe di un cosiddetto «allineamento trascorrente», come dicono i sismologi. In parole semplici: come due mani giunte che si sfregano tra di loro muovendosi in direzione opposta.

ALL'ALBA DI IERI. L'ultima scossa della serie, di intensità 2,2, è stata registrata alle 5,09 di ieri tra le Marche e l'Abruzzo. In pochi se ne sono accorti. Secondo i rilievi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia l'epicentro è stato localizzato in prossimità dei comuni ascolani di Acquasanta Terme, Roccafluvione e Venarotta, e quello teramano di Valle Castellana, quindi sul confine tra le due regioni. E' stata la settima scossa registrata, tra mercoledì e ieri, nel distretto sismico dei Monti della Laga. Un'altra scossa di terremoto, di magnitudo 2.5,, quindi di poco più forte e sempre molto profonda, è stata registrata all'1,41 di ieri in provincia di Teramo. Secondo i rilievi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, l'epicentro del sisma in questo caso si localizza in prossimità dei comuni di Cortino, Crognaleto, Fano Adriano, Montorio, Pietracamela e Rocca Santa Maria. Non risultano danni a persone o cose.

LA PRIMA SERIE. Giovedì altre tre scosse avevano interessato il distretto sismico dei Monti della Laga, di magnitudo comprese fra 2.2 e 2,6, la più intensa di tutte. Ma i primi segnali sono stati quelli di mercoledì quando la rete sismica nazionale dell'Ingv ha localizzato in Abruzzo due scosse in mare, a pochi chilometri dalla costa teatina, e altre due nel distretto Monti della Laga. In particolare, la prima scossa, di magnitudo 2.3 e profondità di 21 chilometri, è stata registrata alle 11.35, a largo della costa teatina. I comuni prossimi all'epicentro sono stati Casalbordino, Fossacesia e Lanciano. Pochi minuti dopo, alle 11.42, è stato registrato nella stessa zona un secondo terremoto, con magnitudo 2.4 e profondità di 20,1 chilometri. I comuni più vicini all'epicentro sono stati Fossacesia, Rocca San Giovanni e San Vito Chietino. Nel pomeriggio i rilevatori sismici hanno registrato la prima scossa in provincia di Teramo, con magnitudo 2.2 a 15,7 chilometri di profondità. E alle 21,45 un secondo episodio, di magnitudo 2 ed a 16,5 chilometri, con epicentro tra Cortino, Crognaleto, Fano Adriano, Pietracamela e Rocca Santa Maria, ma senza alcun danno.

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