Torna in acqua Giulia, la tartaruga trovata in spiaggia a Roseto

L'immissione in natura è stata seguita da centinaia di persone. Arenile di Roseto sotto osservazione per verificare se vi siano altre uova integre

In mare 'Giulià, piccola tartaruga marina (Caretta caretta) trovata domenica scorsa, appena nata, quasi in mezzo agli ombrelloni di una concessione balneare a Roseto , evento ritenuto unico nell'Adriatico centro settentrionale. L'immissione in natura è stata seguita da centinaia di persone: famiglie con bambini ma anche tante scolaresche con insegnanti. Lei, dopo un prevedibile momento di blocco, è partita ed ha affrontato il mare. «L'abbiamo seguita per circa 120 metri in acqua - ha detto il dottor Vincenzo Olivieri del dipartimento di prevenzione della Asl di Pescara e presidente del Centro Studi Cetacei Onlus di Pescara -. stato tutto regolare sia in termini di apnee, sia di dinamiche di nuoto». Dopo il recupero di 'Giulià - così chiamata dal nome della privata cittadina che ne ha segnalata la presenza -, e la scoperta di una nidificazione, nei giorni scorsi sono transitati in acqua oltre 20 esemplari di Caretta caretta. Per il transito di 'Giulià, però, si è scelto un momento di condivisione «perché - ha spiegato Olivieri - da quando è stato scoperto il nido ogni scelta l'ho dovuta giustificare ad un grosso pubblico: al bar, per le strade di Roseto ma anche in spiaggia, dove il nostro monitoraggio è 24 ore su 24. Già alle 4.30 del mattino curiosi e appassionati erano sul posto a chiedermi spiegazione di quello che stavo facendo». Ora, come da protocollo operativo, si attenderanno tre giorni dall'ultima schiusa, segnalata giovedì, per ispezionare la zona, verificare se vi siano o meno altre uova integre fecondate e, quindi, se continuare l'osservazione in questa sorta di 'laboratorio all'apertò realizzato su un tratto dell'arenile di Roseto. All'amministrazione rosetana - che ha nei giorni scorsi interdetta la zona - «abbiamo proposto di valutare se predisporre per il prossimo anno un osservatorio a giugno, per osservare eventuali riproduttori, ed a settembre, per le schiuse. In ogni caso - conclude Olivieri - chiediamo di evitare la pulizia meccanica». «Ci sarà da parte nostra - ha dichiarato il presidente dell'Area Marina Protetta Torre del Cerrano, Benigno D'Orazio - l'impegno a coadiuvare la ricerca e tutti gli approfondimenti che un evento così eccezionale merita. Tanto calore testimonia l'accresciuta sensibilità ambientale. in tre anni 10 mila bambini hanno partecipato alle lezioni di educazione ambientale da noi promosse».

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