Tria inaugura il corso sugli appalti 

Il titolare del dicastero dell’Economia e delle finanze: «Ci sono 87 miliardi da sbloccare nelle pubbliche amministrazioni»

TERAMO. «Oggi il problema è soprattutto che gli appalti si facciano. In Italia abbiamo un’enormità di fondi già stanziati, da un primo studio parliamo di 87 miliardi di euro, bloccati nelle varie amministrazioni, a tutti i livelli, non spesi e che dobbiamo sbloccare». È uno dei passaggi chiave dell’intervento di ieri pomeriggio, all’università di Teramo, del ministro dell’Economia e delle Finanze Giovanni Tria in apertura del seminario “Gli appalti e i contratti pubblici: strumenti virtuosi per lo sviluppo economico e sociale dell’Italia”, organizzato dall’ateneo in collaborazione con l’ordine degli ingegneri.
L’intervento del ministro, che al suo arrivo non ha voluto rilasciare dichiarazioni ai giornalisti, evitando anche di rispondere alle domande dei pochi fortunati che sono riusciti ad avvicinarlo, è stato preceduto dalla firma della convenzione tra l’università di Teramo e l’ordine degli ingegneri relativa all’istituzione del corso in Diritto degli appalti pubblici tenuto dal professor Zito. «La convenzione dà la possibilità ai nostri iscritti di partecipare ad un corso sugli appalti pubblici», ha sottolineato il presidente dell’ordine degli ingegneri Agreppino Valente, «ed è rivolto soprattutto ai colleghi pubblici dipendenti che fanno parte degli uffici tecnici degli enti locali. L’obiettivo è quello, attraverso questo tipo di formazione, di accelerare le opere pubbliche». L’avvio del corso, per il rettore Dino Mastrocola, non è che l’avvio di un percorso che già il prossimo anno potrebbe portare all’istituzione di un apposito master. «Oggi è una giornata importante sia per la presenza del ministro sia perché parte questo corso rivolto fondamentalmente all’ordine degli ingegneri», ha dichiarato Mastrocola. «È comunque un corso universitario, quindi ci sono anche i nostri studenti. È un esperimento di contaminazione tra il mondo produttivo e i nostri studenti e già dall’anno prossimo, probabilmente, il singolo corso evolverà con un’attività formativa tipo master». Lo stesso rettore, a margine dell’iniziativa, incalzato dai giornalisti sul ministro Tria che non aveva voluto rilasciare dichiarazioni, ha commentato come fosse «una prerogativa del ministro», sottolineando come «per noi l’università è sempre aperta alla stampa e sarà sempre aperta alla stampa che è la nostra voce».
Dopo la firma della convenzione ad aprire il seminario, è stato proprio il ministro Tria, che ha ricordato di aver iniziato la sua carriera universitaria proprio a Teramo, nel ’77, con un assegno di ricerca, e che nel porre l’accento sul problema dei finanziamenti stanziati ma non utilizzati dalle amministrazioni locali ha sottolineato come il tema degli appalti sia al centro della questione del rilancio della crescita in Italia. «Da come si fanno gli appalti dipende non solo la quantità delle opere e delle forniture ma soprattutto la qualità delle opere». Il ministro ha continuato sottolineando come oggi, in Italia, ci siano miliardi di fondi stanziati per le opere pubbliche bloccati nelle pubbliche amministrazioni. «È necessaria una riflessione su come sbloccarli e su come superare i problemi che si sono accumulati nel tempo», ha continuato Tria, «affrontando anche i problemi che ha incontrato la pubblica amministrazione intorno a questo tema, come svolgere in tempi utili gli appalti. Noi siamo passati, nei decenni, da un’amministrazione che faceva le cose ad un’amministrazione che fa fare agli altri. Il problema che si pone è che man mano che l’amministrazione non fa le cose, non le sa fare più, e parlo della capacità tecnica di operare della pubblica amministrazione e se non sai fare le cose non sei neppure capace di far fare le cose, non hai la capacità tecnica di guidare gli altri e di controllarli, nasce l’incertezza». Da qui la necessità di «aumentare la capacità di operare, ricostruendo la capacità tecnica della pubblica amministrazione». Dopo il ministro sono intervenuti, come relatori, il professor Alberto Zito, amministrativista titolare dell’insegnamento sugli appalti e i contratti pubblici Pier Luigi Gianforte, dell’ordine degli ingegneri e il presidente della Consip Renato Catalano.
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