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Trivelle in Adriatico, spostata la piattaforma della Spectrum

Dopo la diffida della Provincia e dei Comuni costieri teramani il ministero porta tutto oltre le 12 miglia

TERAMO. «Trivelle a mare, prima importante vittoria contro la concessione alla Spectrum: il ministero riperimetra l’area e porta tutto oltre le 12 miglia». L’amministrazione provinciale di Teramo canta vittoria dopo che il ministero dell’Ambiente, in seguito alla diffida presentata dai legali della Provincia, dai sette comuni della costa teramana e da due comuni marchigiani (Cupra Marittima e Pedaso), ha riperimetrato l’area della concessione alla società inglese Spectrum Ltd, area che oggi ricade tutta al di fuori delle 12 miglia dalla costa, la cosiddetta fascia di tutela. La nuova riperimetrazione è stata pubblicata sul Bollettino ufficiale degli idrocarburi e delle georisorse del 4 febbraio.

«Una ammissione implicita», dichiara il presidente della Provincia Renzo di Sabatino, «del fatto che, così come abbiamo sempre sostenuto, la concessione alla Spectrum Ltd non rispettava la fascia di tutela, contrariamente a quanto scritto nel decreto che concedeva il Via (valutazione di impatto ambientale, ndr) dopo la modifica dell’articolo 6 del Codice dell’Ambiente in vigore dal primo gennaio di quest’anno, i nostri avvocati hanno subito presentato una diffida al ministero dell’Ambiente e al ministero per lo Sviluppo Economico. E il Mise, il 4 febbraio, ha pubblicato la nuova perimetrazione».

Ma il contrasto alle concessioni per l’estrazione di idrocarburi in mare è appena iniziata, incalza Di Sabatino: «Personalmente appoggio la campagna referendaria e il 17 aprile voterò “sì” perché credo che questo sia l’unico modo per sostenere la strada di una politica energetica basata sulle rinnovabili e sulle nuove tecnologie; perché se è vero come è vero che il Paese ha una situazione piuttosto critica in termini di sicurezza e indipendenza degli approvvigionamenti è indiscutibile che la quota di petrolio che arriva dall’Adriatico è talmente irrisoria da non giustificare in alcun modo i danni che comporta all’ambiente e alle economie locali e, infine, perché il quesito referendum è assolutamente ragionevole e di buon senso: se vince il sì si bloccherebbe il rinnovo delle concessioni che già operano entro le 12 miglia».