Un altro esposto all’Unione  per la pista ciclabile sul Vibrata 

Alba, i proprietari dei terreni espropriati chiedono gli atti dell’appalto all’ufficio anticorruzione della città-territorio. E sono pronti a chiedere anche l’intervento della Procura di Teramo

ALBA ADRIATICA. Le feste non fermano la guerra sulla pista ciclabile lungo il torrente Vibrata in costruzione ad Alba Adriatica. Nei giorni scorsi il gruppo “ribelle” dei proprietari dei terreni interessati dagli espropri è tornato a chiedere l’intervento dell’ufficio anticorruzione dell’Unione dei Comuni Val Vibrata, l’ente che appalta l’opera. Si legge nella lettera-esposto protocollata il 28 dicembre: «In riferimento all’attività di controllo su atti amministrativi, da noi sollecitata a varie riprese, al fine di contrastare fenomeni patologici nell’azione amministrativa, precisiamo che, in via preliminare, l’Unione ci ha rilasciato solo una parte della documentazione da noi legittimamente richiesta sin dal mese di agosto 2018». Il riferimento è ad una serie di atti prodotti dall’Unione Comuni e dal Comune di Alba Adriatica nel giugno 2016, periodo cruciale per l’approvazione dell’opera e per l’aggiudicazione dell’appalto da oltre 800mila euro, in una corsa contro il tempo per non perdere il finanziamento totale di un milione e 350mila euro messo a disposizione della Regione che, si diceva allora, sarebbe andato perso alla fine di quel mese. Ed è proprio sulla tempistica ristretta che i proprietari vogliono vedere chiaro. La lettera-esposto del 28 dicembre, in realtà, è solo l’ultima di un lungo scambio tra i cittadini e l’ufficio anticorruzione, ma in questa l’autorità viene spinta senza giri di parole, oltre che a produrre i documenti richiesti, anche a «verificare la sequenza degli atti di seguito elencati, come risulta da determinazione ricevuta: approvazione del progetto esecutivo del 14 giugno 2016, approvazione dei criteri di aggiudicazione e schema di lettera di invito con relativi allegati del 16 giugno 2016, approvazione del progetto definitivo da parte del consiglio comunale di Alba Adriatica del 22 giugno 2016 e i verbali della commissione del 28 e del 30 giugno 2016». Nella missiva i proprietari non lo dicono, ma hanno già pronto anche un esposto destinato alla Procura di Teramo. E’ ancora rovente, quindi, il clima sulla pista ciclabile mentre sembra imminente il completamento della procedura dei nuovi 13 espropri con l’installazione dei paletti di delimitazione delle porzioni interessate dalla riapertura del cantiere.
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